"Un governo che si occupa di far ripartire il campionato di calcio e non le scuole è un governo di capre", ha dichiarato Matteo Salvini, segretario della Lega, questa mattina al mercato di Massa dove ha incontrato cittadini e ambulanti assieme a Susanna Ceccardi, candidata del centrodestra alla presidenza della Toscana. "Anche questa settimana - ha detto il leader della Lega - faremo le nostre battaglie in Parlamento. Al di là del delirio del plexiglas, ci saranno 85 mila cattedre vuote a settembre. Se in tempi normali, l'inizio di ogni anno scolastico è sempre problematico, in questo tempo i problemi sono moltiplicati. Ci saranno meno scuole e meno insegnanti e al governo non stanno mettendo neanche un euro per sistemare le scuole dove a settembre andranno i nostri figli". "Prima bisognava partire dalle scuole - ha ribadito Salvini -, poi occuparsi di tutto il resto".
"Follia non prorogare le scadenze fiscali"
"Abbiamo chiesto al governo di rinviare le scadenze fiscali di luglio perché molti dovranno pagare le tasse, ma l'unica proroga è stata dal 30 giugno al 20 luglio", ha proseguito Salvini, "è una follia non prorogare le scadenze fiscali, perché se si è rimasti chiusi per quattro mesi con bar, ristoranti e attività come può lo Stato pretendere che al 20 luglio si saldi il 2019 e dare gli acconti 2020?", ha ribadito Salvini.
"Abbiamo chiesto non miracoli, ma di fare come gli altri paesi europei, riparlarne cioè in autunno. Lo Stato doveva lasciar lavorare le persone alcuni mesi e poi rifarsi vivo più in là. L'unica proroga fatta è stata dal 30 giugno al 20 luglio, come se la gente in questo periodo incassasse milioni di euro".
Salvini ha poi aggiunto: "Abbiamo anche chiesto di bloccare invio di 8 milioni di cartelle esattoriali di Equitalia, che rischiano di dare mazzate definitive alle famiglie. Perché lo Stato deve farsi vivo, in questo momento, portando dei soldi, non rubando dei soldi, visto che ne porta via già abbastanza".