AGI - "Dopo l'emergenza, la ripartenza": Nicola Zingaretti guarda avanti e passa in rassegna le priorità in vista dei prossimi mesi che, esorta, "sono un'occasione per cambiare l'Italia". Il segretario Pd parla per il Pd, "per questo - spiega - oggi presentiamo le nostre proposte in materia di politica industriale, per cambiare il nostro sistema di impresa e il nostro modello di sviluppo", ma anche al governo. E all'opposizione.
"Chiudere i dossier aperti da troppo tempo"
"Il governo sta vincendo la sfida del contenimento del coronavirus, sta vincendo la sua sfida in Europa, sta dimostrando di avere pazienza e capacità di ascolto nel Paese", dà atto Zingaretti che però invita allo scatto in più quando osserva che "ci sono ora alcuni dossier che sono aperti da troppo tempo e che il governo avrebbe la necessità di risolvere", e indica "concretezza e velocità" come frequenze sulle quali sintonizzarsi.
Lo scenario è quello di chi ha di fronte "un bivio cruciale" di fronte al quale "la maggioranza deve capire che c'è solo una strada che si può imboccare, non la gestione del presente ma l'impegno verso il futuro". E nello scenario torna anche la necessità di un cambio di passo con l'opposizione: "Non ne faccio un mistero: sono il sostenitore in questa fase di una operazione concordia e sono più che favorevole all'idea che in una fase difficile come quella che sta vivendo l'Italia la maggioranza di governo faccia di tutto per trovare dei punti di convergenza con l'opposizione".
"Favorevole ad aprire un tavolo con l'opposizione"
Del resto, segnala il leader dem, "ci sono alcuni partiti che hanno mostrato disponibilità, e non solo sul Mes, e altri che la disponibilità invece non l'hanno ancora mostrata". Detto questo, Zingaretti torna a dirsi "favorevole ad aprire un tavolo e a provare a imboccare anche con le opposizioni un tratto di strada per costruire un percorso comune. Si tratta solo di scegliere se farlo o meno. E poi sono certo che i punti su cui ragionare e trovare accordi si troverebbero facilmente. E sono certo che anche seguendo questo percorso alla fine la storia ci premierà".
Una road map determinata, tanto per i punti da realizzare quanto per le strategie necessarie. E che si combina ad un'altra, importante, svolta annunciata ieri da Roberto Gualtieri. Il governo presenterà una nuova richiesta di scostamento di bilancio, ha detto il ministro dell'Economia, "con l'obiettivo di varare entro la metà del prossimo mese, quindi in tempi piuttosto rapidi un ulteriore decreto che si curerà di garantire la continuità e valutare la necessità di interventi aggiuntivi rispetto alle misure di sostegno al lavoro e alle imprese" già messe in campo. L'entità di questa richiesta di scostamento "è in corso di definizione".
Il piano di politica industriale del Pd
Il documento Pd, dunque. 'Ripartiamo, Italia. Per una nuova politica industriale', prevede "incentivi alla transizione green e tecnologica delle aziende; investimenti nella formazione e nella mobilità sostenibile; rafforzamento di Industria 4.0; agevolazioni fiscali per indirizzare il risparmio e il capitale privati verso le imprese; istituzione del Consiglio nazionale dell'industria", cioè i punti cardine di una visione e di una determinazione, rivendica Zingaretti, grazie alle quali "dal 1 luglio aumentano gli stipendi per 16 milioni di italiani" mentre "oggi molte di queste azioni sono nell'agenda del governo".
"Ora concretezza e velocità per trasformare queste proposte in fatti", incalza il segretario dem che passa poi ad accendere un faro sui dossier sui quali occorre cambiare marcia: "Penso al Mes senza condizionalità: sono convinto che questa opzione rappresenti una leva straordinaria per il rafforzamento della nostra sanità. Penso al futuro dell'Ilva, da troppo tempo incerto, che, come ha recentemente ribadito il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Frans Timmermans, rappresenta una grande sfida europea anche sul terreno della riconversione ecologica, e su questo fronte l'Italia potrebbe essere all'avanguardia nel nostro continente".
"Penso poi - dettaglia ancora Zingaretti - anche ad Alitalia, oltre al caso Atlantia, e non è pensabile che un Paese come il nostro non abbia chiaro, in una stagione delicata come quella che stiamo vivendo, che fine farà il suo principale vettore aereo".
"A partire dal prossimo decreto Semplificazione, è compito del governo dimostrare di essere entrato nella fase dell'uscita dalla genericità dei progetti", è il chiaro messaggio che arriva dal Nazareno. "Serve - ribadisce - concretezza. E, anche in vista dei progetti e degli obiettivi che dovremmo presentare sul Recovery fund, serve mettere in campo lungimiranza".
I 270 miliardi di euro in arrivo dall'Europa
"È questo il compito di un Paese con la testa sulle spalle che dovrà anche mostrare di essere all'altezza di un'altra sfida importante: non perdere l'occasione storica di gestire come si deve i 270 miliardi, di cui 100 a fondo perduto, che arriveranno dall'Europa, e non perdere l'occasione di utilizzare questi fondi per costruire la strada dove l'Italia camminerà nel futuro", avverte Zingaretti.
"Penso sia un errore sottostimare il disagio sociale che potrebbe crescere nei prossimi mesi in Italia", è l'ulteriore punto messo in cima all'agenda. Un tema, in un certo senso, evocato anche da Matteo Salvini quando dice che "se il governo non cambia, la Grecia verrà a fare acquisti in Italia", mentre dalla maggioranza, Matteo Renzi chiede di riportare le persone "a lavorare, altrimenti troppe strutture rimangono chiuse" con lo slogan "decontribuzione, decontribuzione, decontribuzione", altrimenti, avverte, "qui si va avanti di sforamento in sforamento senza una vera svolta". E Maria Elena Boschi sottolinea che i numeri in Senato "ce li abbiamo, però Iv è determinante. Senza Iv questo governo sarebbe caduto la settimana scorsa".