AGI - "Ero scettico, ma devo dire che il primo anno di lavoro con il Pd mi ha sorpreso. Durante la pandemia abbiamo cementato i rapporti e lavorato molto bene assieme": ad affermarlo è il ministro degli Esteri ed ex capo politico di M5s, Luigi Di Maio, che in un'intervista al Fatto Quotidiano ha elogiato l'alleanza con i dem, lui che rispetto a Grillo si è sempre posto più come ago della bilancia tra i poli che schierato per il centrosinistra.
Entrando però più nel merito delle vicende che riguardano la vita e la politica del Movimento, Di Maio ha avvertito: "Dobbiamo trovare il modo di tenere assieme queste anime e di fare sintesi, una volta per tutte" ma sul capo politico "se ora lo nominassimo sarebbe un capo balneare, perché durerebbe poco". Perciò "prima dobbiamo fissare il programma che serve al Paese e risolvere i problemi del M5S, poi si potrà pensare alla struttura".
"Saranno il capo politico reggente Vito Crimi e il Garante, Beppe Grillo", a stabilire i passaggi "e a fare sintesi", ha aggiunto, "credo però che gli Stati generali avranno bisogno di un lavoro istruttorio". All'obiezione del quotidiano che osserva come Alessandro Di Battista invochi un congresso dove si arrivi a votare, fors'anche per poter fare il capo del Movimento, Di Maio ribatte: "Non credo che Alessandro prema su questo tasto. Anche per lui vengono prima i temi, e un programma basato non sull'io, ma sul noi".
E sulla contrapposizione Grillo-Di Battista, il ministro degli Esteri taglia corto: "Beppe e Alessandro vogliono un bene dell'anima al M5S, e tutti e due vogliono che il governo vada avanti". Infine, richiesto di un'opinione sul desiderio del Pd di cambiare i decreti sicurezza varati da Salvini durante il primo governo Conte che ha visto Lega e M5S alleati, Di Maio dichiara: "Sappiamo che questa è una sensibilità del Pd: ci sarà una riunione di governo sul tema. Siamo disponibili a trovare un punto di caduta, e sono certo che si troverà".