“Siamo andati in soccorso degli ospedali in crisi con 800 tra medici e infermieri, non mi immaginavo che andare ad aiutare i sindaci potesse sollevare un tale polverone”. È fuori di sé e anche esterrefatto il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia che in un colloquio pubblicato da la Repubblica circa la reazione del governo nel suo complesso alla sua proposta di impiegare 60 mila volontari in attività controllo “civico” nella fase 2 post virus. E parla di una “evidente strumentalizzazione politica delle opposizioni che hanno messo sul campo una cosa mai esistita”.
Poi Boccia si chiede perché è insorto il Viminale e per tutta risposta afferma: “La ministra dell’Interno ha visto partire il dibattito sulla pubblica sicurezza, ha pensato a un’implicazione che non c’era e ha fatto bene a chiarirlo” ma sul resto del governo che si è dichiarato all’oscuro delle sue proposte, il ministro è netto: “Il 29 aprile ho portato un’informativa in conferenza Stato- Regioni per annunciare il progetto. Poi, la scorsa settimana, ne abbiamo parlato in conferenza unificata. Era tutto alla luce del sole” insiste Boccia, che aggiunge: “Ho sentito parlare di fughe in avanti. Non ne ho mai fatte in vita mia e non ne farò adesso”. E poi chiede: “Quando bisognava togliere dai guai il ministro della Giustizia Bonafede chi ha trovato i volontari da mandare nelle carceri e nelle Rsa?”