Conte: "Il governo è compatto, con Renzi c'è un percorso comune"
Con Italia viva "ci sarà un percorso comune. Mi sembra che le preoccupazioni e le perplessità siano rientrate". Il premier Giuseppe Conte, conversando con l'Agi, tocca diversi punti che riguardano la maggioranza di governo, la riapertura del Paese dopo il lockdown dovuto all'emergenza da coronavirus e le tensioni sociali.
"Il governo è compatto. Le dichiarazioni da parte di Italia viva dopo il passaggio di ieri dimostrano che l'atteggiamento assunto" è un segnale "che siano state superate ogni perplessità", spiega il premier.
Sul piano franco-tedesco da 500 miliardi ha invece sottolineato come: "È una svolta storica, epocale", dice il presidente del Consiglio. "Era inimmaginabile. Si tratta di 500 miliardi a fondo perduto che sono costruiti su un debito comune europeo che viene spalmato non sul prossimo quadro finanziario pluriennale. La mia posizione - osserva Conte - è che si possa fare anche di più".
"Il governo è al lavoro sul Dl semplificazione e ha già varato provvedimenti economici importanti". Quanto al pericolo di tensioni sociali il premier osserva: "Non sottovalutiamo nulla". Nel provvedimento sono previsti interventi sul codice degli appalti "ma noi puntiamo - dice Conte - a rafforzare i presidi di legalità".
"Il Mes non è un mio obiettivo e non lo è mai stato anche per la consistenza, non è solo un problema di condizionalità". Così il presidente del Consiglio sulla misura. E riguardo alla questione delll'uso dei 36 miliardi legato alla sanità, osserva: "Non si fa questo tipo di valutazione, se è poco o è molto. È un prestito. Quando si va in banca, la banca poi chiede un piano di rientro o di ammortamento,. Non è che non mi fido, ma è comunque un prestito da restituire".
Sulle elezioni invece c'è ancora incertezza. E a proposito delle ipotesi circolate in queste ore secondo le quali si accorperebbero elezioni comunali regionali e il referendum fra il 13 e il 14 settembre il presidente del Consiglio ha confermato come si stia "lavorando a questa possibilità", ma "non è il governo che decide". Si tratta insomma di una questione del Governo che "va concordata anche con le Regioni e ritengo con il più ampio numero delle forze parlamentari. Deve essere una soluzione condivisa", ha detto il premier lasciando il Senato.
E sulle tensioni sociali commenta: "C'è tanta sofferenza e ristrettezza economica. Io l'ho detto subito ai ministri che questa emergenza sanitaria" si sarebbe potuta trasformare "in emergenza economica e sociale. Era una mia percezione dall'inizio". In conclusione un messaggio di lode verso i cittadini: ""Gli italiani stanno reagendo benissimo, stanno dimostrando una grande capacità di reazione". Per Conte hanno avuto "un grande senso di responsabilità che mi da fiducia anche come presidente del Consiglio".