La proposta Merkel-Macron sul Recovery Fund da 500 miliardi? “Bene, ma è solo un primo passo verso i 1000 miliardi che riteniamo siano la dotazione necessaria per soddisfare le esigenze di tutti i paesi europei”. In un’intervista al quotidiano La Stampa il ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli dichiara anche che però “bisogna far percepire alle imprese che lo Stato si fida di loro” e che questo “è il mio primo obiettivo”, chiarisce. “Dovranno produrre meno carte e perdere meno tempo, che per le imprese è sempre un costo, per ottenere una autorizzazione, per attivarsi e per poter partire con un’opera”.
Sburocratizzazione, dunque. Che non significa assolutamente “derogare a principi di legalità”, anche perché “col decreto ‘spazzacorrotti’ ci siamo dotati di uno strumento che all’avanguardia rispetto a tanti paesi europei per contrastare i fenomeni corruttivi”.
Quindi, secondo Patuanelli, nel campo delle opere pubbliche, semmai, “bisogna rifarsi al modello Genova, con la consapevolezza che in questo ambito sarebbe bello che non servisse un commissario per completarla in tempi decenti” mentre “dovrebbe essere la legislazione ordinaria che ci consente di farlo e non le deroghe ed i commissari”.
Poi, per quanto si possa intervenire sul codice degli appalti, prosegue il ministro dello Sviluppo, “penso innanzitutto alle opere pubbliche che è uno dei motori economici del Paese” in quanto “c’è tutta una parte autorizzativa, tutti i pareri dal livello locale a quello centrale, che non sta nel Codice e che dovrebbe avere a sua volta tempi molto più rapidi e certi”.