Il decreto varato ieri soddisfa le aspettative "solo in minima parte e soprattutto troppo tardi. Non per caso, mi dicono che sia già stato ribattezzato non "decreto rilancio" ma "decreto ritardo". Così Silvio Berlusconi in una intervista al Giornale. "Attendo naturalmente di leggere il testo completo, non ancora disponibile - prosegue il leader di Forza Italia - ma intanto posso dire che: il precedente decreto "cura Italia" doveva mettere in campo 25 miliardi, sino ad oggi ne sono stati soltanto attivati 7. Questa volta sarebbero 55 miliardi, temo ne verranno attivati soltanto un terzo. E soprattutto quando? Il fattore tempo è fondamentale per molte attività sull'orlo della crisi, come l'agricoltura, o addirittura della chiusura, come il turismo. Prendo atto con molto rammarico che per entrambi non è stato fatto nulla di cio' che avevamo chiesto. Per l'agricoltura è stata adottata un'inutile sanatoria, che pone seri problemi e che comunque non dispiegherà i suoi effetti prima di qualche mese. Insomma, ancora una volta mi sembra che le attese dell'economia italiana siano senza risposta".
"I primi messaggi ricevuti sono di italiani fra il preoccupato e l'arrabbiato. Ho visto ieri sera il ministro dell'Agricoltura piangere per i diritti e i problemi dei poveri immigrati da regolarizzare, con tutto l'affetto del mondo e con tutti gli italiani in difficoltà, da un ministro uno si aspetta impegno e sofferenza per i cittadini italiani in difficoltà". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a Telelombardia. "Ho letto oggi l'intervista di un ministro al Corriere della Sera e ho appreso che la sanatoria non è rivolta solo a quelli che avevano un lavoro ma anche ai richiedenti asilo ai quali era stata bocciata la domanda. Ditemi voi cosa c'entrano con l'agricoltura o con i problemi delle famiglie italiane, sanare migliaia di immigranti irregolari".
Insufficiente il dl Rilancio per il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli: "Bene aver evitato l'aumento automatico dell'Iva così come l'Irap di giugno. Bene come abbiamo chiesto i primi indennizzi a fondo perduto. Ma serve subito piu' liquidità vera per le imprese che ancora non c'è". Prosegue Sangalli: servono "piu' risorse a fondo perduto. Piu' contributi per la filiera del turismo, della ristorazione e per i negozi che devono riaprire. Piu' tempo per pagare le scadenze fiscali. La crisi è di proporzioni mai viste occorre un'azione piu' forte e strategica per un vero rilancio del Paese".