L'Italia resta "prudente" su un eventuale impiego del Mes per l'emergenza coronavirus e a decidere "se convenga attivare o meno tale linea sarà il Parlamento": lo ha assicurato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un'intervista a Euractiv.it all'indomani del via libera dell'Eurogruppo a questo strumento. "Il pacchetto comprensivo di Bei, Sure e Mes è un passo importante verso una condivisione dei costi della pandemia tra Paesi Ue e per una strategia di rilancio comune", ha osservato il premier. "Tuttavia", ga aggiunto, "è ancora insufficiente. Il rafforzamento delle garanzie di Bei e l’introduzione di Sure – uno schema di assicurazione europeo contro la disoccupazione – proposto e sostenuto in passato dall’Italia sono decisioni che sosteniamo con convinzione".
Sulla nuova linea di credito collegata al Mes, come ho più volte ripetuto, manteniamo un atteggiamento molto prudente", ha insistito Conte, "lo strumento è stato pensato per shock asimmetrici ed è inserito in un quadro di regole che riflette questa sua origine. L’Eurogruppo ha chiarito che il regime di sorveglianza normalmente associato alle linee di credito del Mes non dovrà essere applicato nel caso della pandemic support line. Resta il fatto che in ogni caso a decidere se all’Italia convenga attivare o meno tale linea sarà il Parlamento italiano".
Sul tema è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha auspicato unità rispetto alle misure anti-crisi dell'Ue: "Solo piu' Europa permetterà di affrontare in modo piu' efficace la pandemia sul piano della ricerca, della difesa della salute e della ripresa economica. Saremmo tutti più in difficoltà se non potessimo disporre di quella necessaria rete di condivisione che lega i nostri popoli attraverso le istituzioni comuni. Avvertiamo la responsabilità di unirci nel sostegno alle vigorose misure di risposta alla crisi e alle sue conseguenze. Alle misure già decise e a quelle ancora da assumere". Per il Capo dello Stato "Il progetto europeo ha saputo dimostrare l'elasticità e la resilienza necessarie a propiziare fondamentali e positivi cambiamenti. E' ora la volta, ineludibile, del rafforzamento della solidarietà politica dell'Unione".