“Credo che il 18 maggio, quando scade l’ultimo decreto del governo Conte, le regioni debbano tornare a esercitare le loro prerogative e a decidere sulle riaperture”. Lo sostiene il governatore ligure Giovanni Toti in un’intervista a la Repubblica, nella quale aggiunge anche come sia “finito il tempo dei divieti e sia arrivato quello della responsabilità da parte dei cittadini”.
Toti si augura anche che dopo aver lavorato “con una concertazione stretta con governo nella fase acuta del virus”, si possa continuare a lavorare congiuntamente anche in questa fase di riapertura, magari però facendo come la Merkel in Germania “che ha dato autonomia ai lander”. E al ministro per gli Affari regionali Boccia che ha detto tassativamente “no” alle riaperture a partire dall’11 maggio, Toti replica: “Si è riservato di decidere, ma il 18 scade in ogni caso il decreto del presidente del Consiglio che vieta alle Regioni di stabilire aperture più ampie e noi chiediamo che cada quel divieto”, per poi aggiungere: “Le differenze ci sono nei fatti nel tessuto economico. Le priorità della Liguria, ad esempio far ripartire nautica e turismo, non sono le stesse di Lombardia, Piemonte o Emilia Romagna”.