Perfino la partita sulle regolarizzazioni dei lavoratori irregolari non è ancora chiusa. Si va verso l'emersione di braccianti, colf e badanti ma sulla durata dei permessi di soggiorno temporanei il ministro del Lavoro Catalfo - viene riferito da fonti ben informate - ancora frena.
La mediazione è quella dei tre mesi, ma l'esponente pentastellata propone al massimo due. Anche perché l'ala M5s contraria "ad un colpo di spugna al lavoro nero" ancora si agita e chiede di limitare la misura solo al comparto agricolo. Niente sanatoria, il 'leitmotiv'.
Ma il premier Giuseppe Conte avrebbe rimarcato la necessità di una mediazione. Da qui lo sblocco della trattativa, con il Pd che ha alzato le barricate su questo tema. Altro dossier aperto è quello degli aiuti alle imprese. Sembra tramontare l'ipotesi di qualsiasi tipo di ingresso dello Stato e anche qui il presidente del Consiglio avrebbe fatto intuire di poter convergere sui 'desiderata' di Italia viva e di Confindustria. Tuttavia il provvedimento resta in stand by e il varo del decreto maggio dovrebbe slittare a domenica o lunedì.
Fondamentale sarà capire come evolverà il confronto con Italia viva. Perché Renzi ha ribadito che vuole risposte dal governo, che intende incidere e non fare da comparsa. Dunque attende il presidente del Consiglio alla prova dei fatti. Affinché le proposte di Italia viva vengano ascoltate, tradotte nero su bianco, magari in un documento politico, e non respinte. Insomma è una fiducia a tempo.
In ballo c'è tra l'altro il piano choc sulle infrastrutture e il tema delle misure alle famiglie. Perché ad agitare le acque è la mozione di sfiducia presentata dal centrodestra nei confronti di Bonafede, per tanto tempo nel mirino di Italia viva per la riforma della prescrizione. Il nodo resta.
Il no 'senza se e senza ma' alla mozione da parte di Italia viva non sarebbe arrivato. E non dovrebbe arrivare se non dopo il prossimo incontro o addirittura fino a quando non verrà calendarizzata la mozione. Però il premier ancora giovedì ha ribadito la volontà di mediare. Ha confermato la sua totale disponibilità al dialogo, a patto che non ci sia la volontà di qualcuno di logorare e di alzare l'asticella.
L'invito insomma è alla collaborazione. Occorre - il 'refrain' del presidente del Consiglio - lavorare tutti insieme, "con coraggio e determinazione, per affrontare e superare questa drammatica emergenza economica e sociale e offrire urgenti risposte ai cittadini". Da qui la richiesta di responsabilità, l'importanza di arrivare alla "sintesi più efficace e lungimirante per far ripartire il Paese e rilanciare l'economia".
Ma Pd e M5s non nascondono la propria irritazione perché - per spiegarla con le parole di un esponente pentastellato - "sembra che Italia viva voglia giocare al rialzo". Per i dem quello dei renziani è "un bluff". Anche per questo motivo Zingaretti, invitando tutta la maggioranza a lavorare sui temi concreti, ha evocato di nuovo la prospettiva del voto. "Noi vogliamo lavorare sulle priorità per il Paese", il ragionamento dei renziani.
Il premier è impegnato in un lavoro di ricucitura con i partiti della maggioranza in vista del dl maggio. "Conte - osserva un 'big' di Iv - per la prima volta non ha difeso lo 'status quo', ci ha fatto capire che qualcosa va cambiato". La linea del presidente del Consiglio è quella del dialogo con tutti ma già mercoledì Conte aveva fatto capire che non era il momento di tergiversare né di piantare bandierine.
Il premier tratterà fino all'ultimo con la convinzione che in ogni caso se qualcuno intende strappare lo dovrà farlo apertamente in Parlamento. È la stessa posizione del Pd: "Assurdo che in questo momento cosi' delicato del Paese si possa minacciare una crisi con una mozione di sfiducia", osserva un 'big' dem.
Ma a testimoniare che la partita è complicata è l'agitazione all'interno dei pentastellati sul tema delle regolarizzazioni dei lavoratori irregolari. "Il governo - chiarisce il blog delle stelle - sta approntando una apposita misura per i lavoratori stagionali. Lo ripetiamo, l'obbiettivo dell'intervento riguarda i lavoratori stagionali e non l'insieme dei cittadini irregolari".
Intanto sul fronte delle riaperture potrebbe essere convocata nei prossimi giorni un nuova cabina di regia alla presenza del governo, degli enti locali e delle regioni. Per ora l'esecutivo non intende modificare il suo 'calendario'. Un ulteriore allentamento arriverà dal 18 maggio, fino a quella data si monitorerà la situazione, nonostante l'insistenza dei governatori ad alzare prima le saracinesche degli esercizi commerciali rimasti ancora chiusi.
E entro la fine di maggio dovrebbe arrivare anche l'App immuni sulla tracciabilità del contagio, anche se il Copasir nella relazione che verrà inviata al governo sottolineerà i dubbi emersi sulla sicurezza nazionale, anche alla luce delle audizioni di oggi del commissario straordinario per l'emergenza Arcuri e del direttore generale del Dis Vecchione.