Occorre "cautela" perché "l'emergenza sanitaria non è finita", è necessario "ricominciare ma senza strafare". Cosi' il capo politico M5s Vito Crimi in un'intervista all'AGI alla vigilia della fase due dell'emergenza sanitaria. Crimi si raccomanda il rispetto delle regole e sui tempi della ripresa economica preferisce non sbilanciarsi. Non esistono date, "i cittadini vanno accompagnati ma non illusi". L'auspicio però è che questa emergenza sia "una molla" per il rilancio dell'Italia in un momento in cui dall'Europa "stanno arrivando segnali positivi".
Altro auspicio: quello della collaborazione in Parlamento, ma - osserva il capo politico M5s - per ora l'opposizione ha scelto "un approccio inaccettabile".
Cosa si aspetta dalla ripartenza? Qual è il messaggio che si sente di rivolgere agli italiani dopo lo sforzo di questi mesi?
"Mi aspetto cautela e senso di responsabilità, da parte di tutti: istituzioni e cittadini. La tutela della salute, il rispetto per il prossimo richiedono cautela e rispetto delle regole. Gli italiani hanno dimostrato pazienza, comprensione e senso civico: ora è giunto il momento di ripartire, di ricominciare, ma senza strafare. Procediamo un passo alla volta, torneremo a riappropriarci delle nostre vite completamente ma dobbiamo essere consapevoli che l'emergenza non è ancora finita".
Il piano per la ripartenza?
"Non esiste un piano ideale rispetto a un nemico invisibile che stiamo affrontando per la prima volta. Serve senso di responsabilità e rispetto delle regole, questo punto è fondamentale".
Sul fronte economico ci sono molte attività in difficoltà. Per oltre il 50% degli italiani è cambiato il modo di lavorare. Come e in quanto tempo si potrà tornare alla normalità?
"Preferisco non parlare di date, che rischiano di essere sempre suscettibili di variazioni. I cittadini vanno accompagnati, non illusi. Certamente spero come tutti che ciò avvenga il prima possibile. Del resto, il cambiamento nel modo di lavorare ha anche avuto riflessi positivi: abbiamo dimostrato che lo smart working funziona, che può davvero rappresentare una modalità lavorativa su larga scala valido non solo per l'ambito emergenziale".
La strada per uscire dall'emergenza è ancora lunga: quali raccomandazioni pratiche si sente di dare ai cittadini per ripartire nella massima sicurezza?
"Le raccomandazioni sono quelle igienico sanitarie che adottiamo da oltre due mesi. Guanti e mascherine non vanno considerati come un impaccio, ma come un mezzo per tutelare noi stessi e il prossimo".
La sfida che gli italiani stanno affrontando può essere colta come una opportunità di rilancio del Paese?
"Mi auguro che questa drammatica emergenza possa essere una molla per l'Italia, che ci spinga a ripartire con voglia ed entusiasmo".
L'emergenza come opportunità di rilancio per l'Europa, possiamo dire così?
"Mi auguro che abbia il coraggio per assumere le decisioni coraggiose di cui l'Unione ha bisogno per uscire da questa fase rafforzata e diventare finalmente una comunità. Segnali positivi in questo senso stanno avvenendo, ma non dobbiamo fermarci proprio adesso".
Quali conseguenze possono derivare dalle tensioni politiche di questi giorni? È ancora possibile una leale collaborazione tra i partiti o si rischia di andare incontro ad una fase di incertezza politico-istituzionale?
"Non vedo conseguenze politiche concrete all'orizzonte, poi ciascuno è libero di fare le sue scelte e ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità. Io mi auguro che questa leale collaborazione possa ancora esserci, anche se dalle opposizioni in particolare i segnali lanciati sono stati di segno opposto. La loro strategia è quella di polemizzare, aizzare e forzare per accentuare le criticità in questa fase molto delicata. Per me questo approccio è inaccettabile ma non gli dedico neppure troppa attenzione e continuo a lavorare con tutto il Movimento per il bene del Paese".