Tutto parrebbe 'reggersi' su due voti. Due voti 'extra' perimetro ufficiale della maggioranza che consentono ai giallorossi di dire che il nuovo scostamento di bilancio, che libera 55 miliardi da destinare alla ripresa economica, è passato al Senato senza il soccorso del centrodestra.
Per il via libera all'aumento del deficit è necessaria la maggioranza assoluta, che al Senato si attesta a quota 161. Questo il dato numerico certo. L'altro dato certo è che lo scostamento è passato con un via libera trasversale e pressoché unanime: 276 sì (su 277 votanti e 278 senatori presenti), un solo voto contrario e nessun astenuto.
Altro dato certo è che l'esito del voto successivo sul Def, dove però era sufficiente la maggioranza semplice, è stato di 161 sì, 112 no e un astenuto. E in questa votazione il centrodestra si è chiamato fuori, votando contro, come successo già mercoledì alla Camera. È da questi numeri che parte la maggioranza per sostenere che "no, non c'è stato alcun soccorso delle opposizioni".
Vero è che in assenza di tabulati ufficiali, certezze indissolubili sui numeri non sono possibili. E se il centrodestra canta vittoria, rivendicando la centralità dei voti di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia, senza i quali, è la linea, lo scostamento non sarebbe stato approvato, la maggioranza replica che non vi è' stato alcun bisogno dei loro voti, in quanto la prova del pallottoliere, è la tesi, è stata superata senza i voti delle opposizioni, e con il solo 'aiuto' esterno di due senatori, riferiscono dalla maggioranza, quello di Emma Bonino (che ha dichiarato pubblicamente in Aula di votare lo scostamento, ma di astenersi sul Def) e dell'ex Pd Matteo Richetti. Entrambi normalmente non votano la fiducia al governo, ma "sicuramente non sono ascrivibili tra le forze di centrodestra", sottolinea più di un esponente di maggioranza, come poi dirà apertamente in Aula la pentastellata Alessandra Maiorino.
L'opposizione insiste: non ci sono i numeri
C'è da considerare poi che in queste settimane non è possibile attenersi ai normali calcoli che si fanno sulla base dei numeri ufficiali relativi a ciascun gruppo, in quanto l'Aula del Senato, così come quella della Camera, non è al suo plenum a causa del necessario rispetto delle distanze di sicurezza che comporta una ridotta presenza in Aula dei senatori. Ma per il centrodestra sono tutte chiacchiere: il dato vero, sostengono Lega, FdI e Forza Italia, è che la maggioranza non ha i numeri.
Lo scostamento è stato approvato, con i conseguenti 55 miliardi per la ripresa economica, solo grazie ai loro voti. Lo dice subito, a caldo, il senatore Roberto Calderoli: "Se i numeri sono numeri, devo prendere atto che la maggioranza da sola non ha i numeri per lo scostamento, non ci sono santi". Poco dopo è una nota della Lega, con una dichiarazione del leader Matteo Salvini, a rafforzare il concetto: "Senza la Lega e tutto il centrodestra incredibilmente la maggioranza oggi non avrebbe avuto i numeri sufficienti per l'approvazione dello scostamento di bilancio, fermandosi a quota 158".
Posizione sostenuta anche da Forza Italia: lo dice chiaramente in Aula la capogruppo Anna Maria Bernini durante il dibattito sull'informativa del premier Conte sulla fase 2, definendo "determinanti" i voti delle opposizioni. Lo sostiene il capogruppo di FdI Luca Ciriani, che rivendica il "senso di responsabilità" delle forze di minoranza.
Di tutt'altro avviso la maggioranza al Senato: "Avevamo 160 voti, poi un voto è venuto meno perché una senatrice è dovuta andare in ospedale e siamo scesi a 159, siamo quindi arrivati a 161 con i voti di Bonino e Richetti". Lo spiega in Aula la pentastellata Maiorino: "Questo Paese non solo ha avuto la sfortuna di essere il primo ad essere colpito così duramente da questa epidemia, ma ha avuto la sfortuna anche di avere l'opposizione più irresponsabile. Opposizione la quale ha anche la sfacciataggine di intestarsi il merito del voto sullo scostamento. Quindi, anche in quest'Aula, ci tocca smentire l'ennesima fake news. I numeri c'erano. I numeri ci sono. Una nostra senatrice si è infortunata ed è in ospedale (si tratterebbe di una senatrice di Italia viva che ha subito un piccolo infortunio scendendo le scale, ndr). Con la maggioranza hanno votato altri due senatori che non sono certo ascrivibili alla sensibilità del centrodestra. La maggioranza c'è, esiste, resiste", garantisce.