L'iniziativa della Lega di 'presidiare' il Parlamento in segno di protesta contro la 'fase 2' del governo divide il centrodestra, nel giorno in cui la coalizione aveva trovato l'unità nel documento condiviso da tutti i governatori di Lega, FdI e FI, che aveva per oggetto proprio le proposte sulla 'ripartenza'.
E' il partito di Giorgia Meloni ad aprire la polemica, facendo filtrare "stupore" per una strategia, quella leghista, "non concordata" con gli alleati. "FdI da tempo - lamentano - lavora alla ripresa dei lavori in maniera ordinata per ripristinare le funzioni del Parlamento e si è ritrovata spesso da sola in questa battaglia". Contattata, anche Forza Italia precisa, con Antonio Tajani, di non essere stata informata della mossa del partito di via Bellerio.
Servirà, quindi, a poco la nota diffusa dall'ufficio stampa della Lega in cui i due capigruppo alla Camera e al Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, invitano a gli alleati del centrodestra a "sostenere l'iniziativa di restare in Aula in nome della libertà, democrazia e sicurezza del popolo italiano". Né FdI, né tantomeno FI, sembrano avere alcuna intenzione di aderire alla protesta organizzata dagli ex lumbard.
E il 'niet' degli alleati non sembra scuotere granché i leghisti. "Ce ne faremo una ragione. Perché FI ci ha avvisato della diversa posizione sul Mes? FdI ci ha avvisato del flash mob davanti a Palazzo Chigi? Prorio no", si commenta in via Bellerio.
La Lega va avanti per la sua strada, con Matteo Salvini che 'posta' un selfie, scattato nell'Aula di Palazzo Madama. "Noi ci siamo, stanotte fateci compagnia a distanza", scrive. "Tanti di voi ci hanno chiesto di rimanere in Parlamento fino a che dal governo non arriveranno risposte concrete agli italiani su: mascherine e protezione sanitaria per tutti, cassa integrazione non ancora arrivata ai lavoratori, soldi veri a commercianti e imprenditori, certezze per le famiglie coi figli a casa e le scuole chiuse, sospensione vera dei mutui, sostegno per affitti e bollette, mafiosi da riportare in carcere. Gli italiani si sono dimostrati anche in emergenza un grande popolo, adesso meritano fiducia e protezione". Alla protesta notturnà in Aula dovrebbero prendere parte una trentina di parlamentari leghisti, tra Camera e Senato.
I trenta, tra senatori e deputati, stanno tentando di restare in Aula anche dopo la conclusione dei lavori. Ai parlamentari è comunque consentito stare negli uffici del gruppo, se richiesto. Al Senato è stata convocata la riunione dei capigruppo per prendere una decisione.
Alcuni deputati dem però sono rimasti in Aula: "Sono rimasta in presidio in Aula perché questo luogo di democrazia non può essere lasciato all'occupazione della Lega. Salvini e i suoi non ci spaventeranno con questi sistemi da spettacolo, che non portano niente all'Italia in difficoltà", afferma la senatrice Tatjana Rojc (Pd), presente nell'Aula di Palazzo Madama con le senatrici Pd Caterina Biti, Valeria Valente e Anna Rossomando.