“Finita questa prima fase, in cui ci siamo tutti adeguati a ritmi che richiedevano decisioni urgenti, bisogna che ci sia più concertazione e più coinvolgimento del Parlamento”. Lo chiede in un’intervista a la Repubblica Graziano Delrio, capogruppo del Partito Democratico, alla Camera dei deputati. A suo avviso, infatti, basta agire a colpi di decreti di Palazzo Chigi perché il Parlamento “deve riprendere la sua funzione di indirizzo e di controllo sull’attività del governo. E aiutare a migliorarne i provvedimenti” perché se è stato “inevitabile governare con questo strumento” dentro una situazione “senza precedenti”, ora però “bisogna tornare ai pesi e ai contrappesi previsti dalla Carta”, dice Delrio che sembra parlare lo stesso linguaggio di Renzi.
E nell’invitare a continuare ad essere “molto prudenti per non vanificare lo sforzo” fin qui sostenuto per arginare il virus, Delrio dice altresì che “dobbiamo progettare la convivenza insieme al coronavirus” e per questo scopo sostiene che “occorre cioè elaborare linee guida più generali in grado di dire che — una volta adottate tutte le misure di sicurezza: sanificazioni, mascherine, distanziamento — le attività, in accordo con le Regioni, in maniera differenziata, possono ripartire”.
Quindi “lasciamo ai sindaci e ai governatori un po’ di flessibilità specie nei territori meno colpiti” invita il capogruppo alla Camera, che aggiunge: “Penso che gli italiani abbiano dato grande prova di responsabilità” e diciamo loro “cosa bisogna fare se vogliono riaprire perché la loro spinta non è dettata dall’amore per il dio denaro, ma dalla necessità di tutelare i loro lavoratori e le famiglie”.