“L’app? Utile anche se l’adesione sarà sotto il 60%”, dice Zampa
“L’app? Utile anche se l’adesione sarà sotto il 60%”, dice Zampa

“L’app? Utile anche se l’adesione sarà sotto il 60%”, dice Zampa

La sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa
M Laura Antonelli/AGF - La sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa

Ma se le adesioni volontarie all’app che tracciano lo stato di salute del Paese dovessero restare al di sotto del 60%, non c’è il rischio che l’app non serva a nulla? “Non è più così. Quella soglia valeva quando la app era stata pensata come l’unico strumento per la fase due. Ma di strumenti ce ne saranno anche altri, come i tamponi precoci e i test sierologici”.

In una intervista al quotidiano di Torino La Stampa, la sottosegretaria al ministero della Salute Sandra Zampa sostiene che oltre a questi strumenti ci sarà anche “la cosa più importante”, e cioè “quel rafforzamento della medicina del territorio che già prima dell’emergenza avevamo cominciato a irrobustire e che il coronavirus ha dimostrato essere quanto mai necessario”, quindi conclude “anche al di sotto del 60%, l’app sarà utile lo stesso»”.

Tuttavia la sottosegretaria conferma che “l’obiettivo resta quello” e resta fiduciosa sul fato che “sarà centrato”, in quanto – sostiene – “gli italiani dimostreranno lo stesso senso civico avuto nella prima fase, rimanendo a casa” anche se – sottolinea – “certo, più alta è l’adesione, più il sistema è efficace”.

Poi la sottosegretaria Zampa assicura e rassicura sul fatto che “ci sarà il massimo della sicurezza: ad essere tracciati saranno i contatti con gli altri, non gli spostamenti” per dichiarare anche che “mi sorprende questo allarme quando ogni giorno molti di noi mettono a disposizione i propri dati su internet per motivi molto più futili”. Quanto ai dubbia anche di 300 esperti del settore, la sottosegretaria replica: “Quelle sono domande, non proteste. E noi ascolteremo tutte le domande, che sono benvenute. Alcune risposte – aggiunge Zampa – le abbiamo già date: il sistema sarà open source, i dati resteranno in Italia”. Poi la sottosegretaria obietta che “potrebbero avere accesso i medici di base, ma la valutazione è in corso”.

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