Un emendamento proposto dai Verdi al Parlamento Europeo rimescola le carte nella partita sui coronabond e spacca il fronte del centrodestra in Italia. Lega e Forza Italia hanno infatti votato contro l'emissione di titoli di stato europei per finanziare la ripresa, schierandosi di fatto assieme ai 'falchi' olandesi e ungheresi. Fratelli d'Italia, al contrario, ha votato a favore assieme al Partito Democratico e al Movimento 5 Stelle. Quest'ultimo, però, si è anche espresso contro l'istituzione di un Recovery Fund, ovvero un fondo europeo ad hoc per finanziare la ripresa economica dopo l'emergenza Coronavirus.
Che le posizioni dei partiti sugli strumenti finanziari da mettere in campo per fare fronte alla crisi economica fosse composita e non rispecchiasse del tutto i fronti contrapposti in Parlamento (a Roma) era chiaro anche prima del voto di ieri sera a Strasburgo. Ma sul ricorso agli eurobond tutti o quasi sembravano d'accordo. "Con il voto di oggi il Parlamento Europeo aiuta l'Italia, la sua economia, le imprese, il lavoro. La destra italiana no. Da ricordare", sottolinea il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti.
L'affondo del M5s
Il Movimento 5 stelle attacca a testa bassa parlando di "ennesimo tradimento ai danni dell'Italia da parte della Lega Nord e Forza Italia. Eccoli i signorotti ultranazionalisti e sovranisti: prima sventolano il tricolore in ogni selfie, poi quando il loro voto può salvare il Paese si allineano all’Olanda". La Lega, con in gruppo di eurodeputati, risponde denunciando la "la vergognosa strumentalizzazione da parte del M5s: rivendichiamo che noi, a differenza del M5s e di Conte che cambiano ogni settimana idea sull’argomento, non siamo mai stati a favore dello strumento Coronabond, che corrisponderebbe alla totale cessione di sovranità all’Ue", dicono gli eurodeputati del partito di via Bellerio.
La Lega si difende
La controreplica del M5s è affidata a Fabio Massimo Castaldo, vice presidente del parlamento Europeo che cita una intervista in cui l'esponente della Lega, Massimo Garavaglia, "sosteneva a chiare lettere che 'se si vuole fare la riforma del Mes allora dobbiamo fare anche gli eurobond, per avere un debito europeo e più garantito. Se io devo aiutare qualcuno col Mes allora voglio in cambio un debito formato europeo, con gli eurobond, così siamo 1 a 1. Io ti aiuto sulle banche e tu mi aiuti sul debito, in sintesi'", sono le parole del leghista così come riportate dall'esponente M5s.
Coro di critiche dalla maggioranza
Registro simile a quello dei pentastellati è utilizzato da Rossella Muroni di Liberi e Uguali: "Parlano di 'patria e famiglia', urlano ‘prima gli italiani’, si scagliano contro tedeschi e olandesi, ma poi in Europa come al solito votano contro i nostri interessi nazionali, insieme ai loro amici sovranisti". Brando Benifei, capo delegazione del Pd al Parlamento Europeo, spiega che “anche stavolta siamo costretti a constatare che la Lega fa la voce grossa in Italia, ma in Europa lavora contro gli interessi del nostro Paese". Tuttavia, aggiunge l'esponente dem, “la risoluzione in discussione mantiene nel testo finale la possibilità di creare i Recovery Bond. Per questo mi auguro che oggi, al voto finale, tutti lavorino per il nostro Paese, invece che impedire che l’Europa faccia la sua parte per poi potersene lamentare quando si torna in Italia, raccogliendo consenso ingannando gli italiani”.
La strada del Recovery Fund
Proprio sui Recovery Bond potrebbero compattarsi le forze politiche italiane al Parlamento Europeo in vista del Consiglio Ue del 23 aprile. Il vice presidente di Forza Italia, Antonio Tajani, sostiene infatti che "la risoluzione del Parlamento Ue in vista del Consiglio del 23, voluta da Forza Italia, punta sulla mutualizzazione del debito a carico dell’Europa. Quindi ai Recovery bond. Lasciamo ai politicanti il gioco sugli emendamenti irrealizzabili". Anche dal M5s, seppur con qualche aggiustamento, potrebbe arrivare il via libera ai Recovery Bond.
Il via libera (condizionato) del M5s
"Qualche buontempone ha messo in giro la notizia che il Movimento 5 Stelle abbia votato contro i Recovery bond o ad altre misure di condivisione del debito in Europa", dice Ignazio Corrao del gruppo M5s al Parlamento Europeo: "È falso. Abbiamo votato contro il paragrafo 17 della risoluzione del Parlamento europeo perché si presta a cattive interpretazioni. C’è, infatti, un rafforzamento del QFP che potrebbe portare a maggiori sacrifici dell’Italia che, ricordo, è già contributore netto delle casse del bilancio europeo da molti anni. Nel paragrafo 17 si prevede, inoltre, un pacchetto di misure per la ricostruzione basato sul Mes, che noi non condividiamo, e si parla di Recovery bond solo attraverso una garanzia del bilancio UE ma senza alcuna mutualizzazione del debito, che noi invece auspichiamo come dimostrato dal voto a favore all’emendamento presentato dai Verdi. Il Movimento 5 Stelle sostiene invece tutti gli strumenti di condivisione vera e non finta”.