“Dobbiamo fare in fretta, il ministero della Salute si occuperà della telemedicina, noi faremo una short list delle app di data analytics, le decisioni verranno assunte nella collegialità del governo, ciascuno per le proprie competenze”. È quanto dichiara la ministra dell’Innovazione Paola Pisano in un’intervista al Corriere della Sera, secondo la quale sarà solo una questione di giorni. La prima selezione è affidata a una squadra di 60 esperti.
App per cercare cosa? Interrogata sul punto, Pisano dice che “le app di tracciamento dei contatti hanno attirato molto l’attenzione, ma sono solo la punta dell’iceberg” mentre per il Paese l’importante innanzitutto è la raccolta dei dati, “anche quelli comunicati in modo volontario e anonimizzato, come accade sul sito americano Healthweather” dove – appunto – i cittadini possono dare indicazioni sul loro stato di salute e si possono vedere anche le zone in cui salgono ondate anomale di febbre, anche se, aggiunge la ministra, “non bisogna pensare che un’app sarà la soluzione di tutto” perché “dobbiamo essere prudenti, testarla e valutare sopra quale soglia è statisticamente rilevante”. E in ogni caso la linea del ministero della Salute è di fare i test “solo in presenza di sintomi”.
Un ultimo passaggio dell’intervista riguarda la questione della privacy. La ministra dell’innovazione ritiene che “non è necessario comprimere al minimo un diritto in favore di un altro” in quanto “abbiamo compresso il nostro diritto alla libertà perché sappiamo che avrà un impatto sulla diffusione del virus”.
Però – si chiede Pisano: “Abbiamo la stessa certezza su un’app?”. La riposta secondo la titolare dell’Innovazione è che “Dobbiamo porci questa domanda e assicurarci che le deroghe finiscano con l’emergenza e tutti i dati vengano cancellati”. Di questo e altro ne sta parlando e lavorando con il Garante.