La lettera di Giuseppe Conte ai giornali del nord
La lettera di Giuseppe Conte ai giornali del nord

La lettera di Giuseppe Conte ai giornali del nord

Giuseppe Conte
Tiziana Fabi/AFP - Giuseppe Conte
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"Sul giornale raccontate ogni giorno pagine di storia della vostra comunità ferita. Il contributo responsabile che sta dando il sistema dell’informazione merita di essere pubblicamente rimarcato. Soprattutto le testate locali - quelle che meglio conoscono il tessuto sociale del proprio territorio - si stanno affermando come ancore a cui il Paese si affida in questi momenti di smarrimento. Voglio essere onesto, come lo sono sempre stato dal primo giorno di questa emergenza: è ancora presto per dire quando ne usciremo. Le misure sin qui adottate su indicazione del comitato tecnico scientifico, l’ho già detto, richiedono tempo prima che possano dispiegare i loro effetti. Quello che ora dobbiamo fare tutti, nessuno escluso, è continuare a rispettare le regole, con pazienza, responsabilità e fiducia. È un gesto di altruismo anche per i propri cari, per le persone più fragili e vulnerabili. Mai come adesso chi rimane a casa ha la possibilità di contribuire concretamente alla realizzazione del “bene comune”. In verità, sono consapevole che restare in casa per lungo tempo non è semplice. Ma è un sacrificio minimo in confronto agli sforzi straordinari dei tanti medici e infermieri ogni giorno in trincea, che mettono a rischio la propria vita per salvare quella degli altri. A loro che in questo momento sono in corsia, in ospedale, su un’ambulanza, o semplicemente a casa sfibrati da un lungo turno di lavoro, affido il mio più grato pensiero, che si unisce - ne sono certo - a quello di tutti gli italiani".
"A Bergamo a breve sarà operativo l’ospedale da campo dell’associazione nazionale Alpini. E sempre a Bergamo la scorsa settimana, all’Ospedale Papa Giovanni XXIII hanno già preso servizio 27 medici e 4 infermieri militari. Cresce sempre di più anche il numero di mascherine e di dispositivi di protezione individuale distribuiti a partire dagli operatori sanitari. Decine di imprese italiane stanno riconvertendo le loro produzioni per rispondere all’emergenza. Stiamo facendo il possibile per aumentare ancora di più i posti di terapia intensiva nelle aree più colpite della Lombardia, del Piemonte, dell’Emilia Romagna, del Veneto e per far arrivare nuovi ventilatori polmonari, respiratori, macchinari. Proprio in Emilia Romagna, Veneto e Piemonte dall’inizio dell’emergenza ad oggi siamo riusciti a incrementare i posti di terapia intensiva rispettivamente del 141%, del 167% e del 135%. Non è ancora sufficiente, ne sono consapevole, ma ci auguriamo che questo sostegno - a cui ne seguiranno altri - possa alleviare almeno un pò la fatica dei nostri medici e infermieri che senza sosta lottano nelle corsie degli ospedali e nei laboratori dei centri di ricerca, aiutandoli a salvare vite umane. In questi giorni sto sentendo i sindaci di Bergamo, Brescia, Cremona e Piacenza, anche loro in prima linea, come tanti sindaci in tutta Italia che, con coraggio e determinazione, stanno affrontando questa prova sempre al fianco dei propri concittadini. Ho chiesto informazioni sulle difficoltà che stanno attraversando le persone con disabilità e le loro famiglie, che stiamo contribuendo a sostenere con l’aumento dei permessi di lavoro e l’istituzione di congedi straordinari. Stiamo dando massima attenzione anche agli anziani nelle case di cura, percé non siano lasciati soli. Ai sindaci ho rivolto un sincero ringraziamento per tutti coloro che con il proprio lavoro stanno garantendo i beni e i servizi essenziali per la nostra comunità: gli operai, i cassieri e le cassiere dei supermercati, gli autotrasportatori, i farmacisti, le forze dell’ordine, i vigili del fuoco. Tutto il governo, tutta la squadra di ministri è al loro fianco per assisterli, sostenerli e aiutarli a superare questo momento così difficile e a far ripartire la Nazione".
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