“Lo sciopero generale deve essere scongiurato ad ogni costo, il governo apra un tavolo permanente con i sindacati ed eviti forzature”. In un intervista a la Repubblica il vicesegretario del Pd Andrea Orlando che fa le funzioni di reggente dei dem in questi giorni in cui il segretario Zingaretti è affetto da Covid-19, dichiara che in queste ore “di tutto abbiamo bisogno tranne che di un conflitto tra lavoratori e aziende”.
Orlando, che non crede “ci sia stata la volontà di uno scontro” dopo che il premier ha decretato la chiusura delle fabbriche e gli operai sono in fermento, ritiene tuttavia che si sconti “semmai una difficoltà ad individuare in modo chirurgico le filiere connesse a quelle strategiche” quindi “scegliere le filiere da tenere aperte, chiudendo tutto il resto, non è semplice” ed è sicuramente “la prima volta nella storia che un governo si trova a fare una valutazione del genere” dice Orlando.
Tuttavia il vice di Zingaretti sottolinea che “sono successe cose non particolarmente edificanti, come imprese. He hanno cambiato il codice subito dopo la pubblicazione del decreto pur di rimanere aperte” cosicché “l’insieme di questi fattori ha creato una dimensione che va oltre quello che il sindacato si aspettava e che era socialmente gestibile”. Dal canto suo, il Pd sta “dalla parte del dialogo, che bisogna sempre tenere aperto” seguita Orlando e serve subito un tavolo nazionale e dei tavoli locali di contrattazione “perché la definizione puntuale delle filiere non si può fare in astratto” e va “calata nelle varie realtà produttive” con “controlli ferrei perché chi lavora abbia tutti i dispositivi di protezione”. “Un’intesa è obbligatoria”, auspica il vice dem, “non si può pensare di aggravare una situazione già di per sé drammatica con uno sciopero generale” tantomeno “che si vada ad una forzatura con il sindacato” anche perché “se si comincia un conflitto si sa dove si inizia e non si sa dove si finisce”.