“Ha fatto benissimo il presidente Conte perché la tutela della salute dei cittadini viene prima di ogni altra cosa” ma è anche “fondamentale che nessuno dei lavoratori coinvolti perda il reddito”. È chiara la posizione della segretaria nazionale della Cisl Annamaria Furlan nell’intervista a la Repubblica con la quale commenta l’ultimo provvedimento restrittivo voluto dal governo in materia di coronavirus.
E sulla possibilità che in Lombardia possano essere chiusi oltreché gli esercizi commerciali anche le fabbriche, Furlan dichiara che nella lettera inviata con Cgil e Uil a tutti i presidenti delle associazioni imprenditoriali e allo stesso Conte “affermavamo la necessità di garantire la sicurezza e la salute delle persone nei luoghi di lavoro” ma si aggiungeva anche che in caso di necessità “sarebbe stato possibile rallentare la produzione fino alla decisione drastica di sospendere totalmente l’attività” anche perché le condizioni in Lombardia “sono oggettivamente diverse e peggiori che nel resto del Paese”. Pertanto, sottolinea Furlan, “se è necessario chiudere un impianto, lo si faccia a salvaguardia della salute di chi vi lavora ma anche dell’intera comunità”.
Poi non ancora del tutto a conoscenza del testo del documento emanato dal governo, Furlan dice che il testo “si muove nella direzione” di garantire il reddito a tutti i lavoratori coinvolti e penalizzati dalla circolazione del virus che costringe le persone dall’assentarsi dal lavoro e che mette in ginocchio produzione ed economia. Poi, dopo aver detto che “va garantita la liquidità alle imprese italiane perché, finita l’emergenza, dobbiamo ripartire”, un’ultima lancia la segretaria Cisl la spezza in favore del sistema sanitario: “Veniamo da anni di tagli ai posti letto negli ospedali e al personale sanitario, infermieri e medici” e ora “bisogna cambiare direzione: si deve assumere, assumere, assumere” è la sua ricetta.