Il decreto non basta, serve più coraggio: così il centrodestra accoglie le nuove misure restrittive anti-contagio decise dal governo. Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia, che ieri sera avevano accolto con favore l'annuncio del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di una stretta sulle aperture come i partiti di opposizione chiedevano da giorni, non ritengono sufficienti le nuove disposizioni contenute nel provvedimento firmato dal premier.
"Alle parole serve far seguire i fatti. Chiudere tutto, così non basta. Porteremo le nostre proposte di modifica all'ultimo decreto del governo. Serve piú coraggio", scrive su Facebook Matteo Salvini. "Ho letto il decreto tutta la notte, non basta: leggo che possono rimanere aperti ferramenta, lavanderie, profumerie e tabaccherie. C'e' la metro a Milano affollata. Le cose o si fanno o non si fanno", aggiunge il segretario leghista intervistato da 'Radio 24'.
"Le aziende di interesse nazionale - suggerisce Salvini - restino aperte, quello che non lo sono, come la profumeria e la lavanderia, si fermino", insiste. "Possiamo, per il bene della salute pubblica, fermarci e ripartire sani tra due settimane? Altrimenti è la solita cosa. Da dieci giorni non stiamo facendo l'opposizione, stiamo facendo proposte. Vuol dire che anche in termini economici vogliamo leggere cosa ci sarà scritto", avverte.
"Se c'è la chiusura, come fai poi a far pagare le tasse? E' chiaro che anche economicamente tu devi garantire tutti. Io dicevo di aprire tutto, sì - ammette Salvini, con riferimento alla sua posizione di circa una settimana fa - ma quando i medici mi portano 30% aumento numero dei contagi e mi dicono se non limitiamo i contagi è una catastrofe, allora fermiamo tutto e sono stati gli stessi imprenditori a chiederlo. Tanti stanno chiudendo spontaneamente. E comunque se dovessimo chiedere a Conte" di quante volte ha cambiato idea in questi giorni "ci staremmo tre mesi...".
La linea di Salvini è condivisa anche dagli altri due principali partiti di opposizione. "Il premier Conte è comparso in tv ad annunciare un provvedimento sensazionale con la 'chiusura di tutte le attività', tranne quelle essenziali e di produzione industriale: per questo ho fatto i complimenti al governo. Peccato che leggendo il decreto la verità è molto diversa", lamenta la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.
La Meloni sostiene che "resta (quasi) tutto aperto. Chiudono bar e ristoranti (e nemmeno tutti), parrucchieri, estetisti, negozi di abbigliamento, gioiellieri e poco più. Restano aperti non solo farmacie, supermercati e negozi di alimentari (fornai, pescherie, macellai, pizza al taglio, ecc.) - che è giustissimo - ma anche minimarket di ogni genere, profumerie, tabaccai, negozi per animali, tintorie, foto e ottica, negozi di computer, edicole, benzinai, ferramenta, e tutti gli artigiani (meccanici, falegnami, elettricisti, idraulici, ecc.)".
"Sono aperti - prosegue la leader di Fratelli d'Italia - uffici e fabbriche. Di fatto si tratta solo di una modesta estensione del decreto approvato due giorni fa - sostiene - forse non c'era bisogno di andare in televisione ad annunciare novità epocali: in questo modo si rischia di creare solo ulteriore caos e sconcerto tra gli italiani. Sono ore difficili, ribadiamo la nostra volontà di collaborare ma chiediamo al Governo più serietà e meno smania mediatica". Per Meloni occorre "subito sospendere la scadenza del 16 marzo di Iva, contributi e tributi vari". "Niente tributi, scadenze, cartelle, adempimenti finchè non è finita l'emergenza coronavirus. Lo abbiamo già chiesto al governo, lo ripeteremo con determinazione oggi al tavolo tecnico con il ministro Gualtieri", aggiunge la leader FdI.
"Oggi la Bce deve essere coraggiosa - chiede, dal canto suo, il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani - serve portare gli acquisti di titoli di Stato ad almeno 60 miliardi al mese, dare liquidità alle banche, sospendere le regole per le imprese in difficoltà. Necessari piu' fondi Bei per investimenti in infrastrutture e ospedali". "A Roma serve un piano di pulizia e disinfestazione", avverte poi Tajani. "Fornire mascherine agli italiani, alle farmacie, agli ospedali. Lo Stato deve fare in fretta azzerando tutte le procedure burocratiche per l'acquisto e per l'ingresso in Italia. Si può riconvertire anche qualche industria per produzione straordinaria".