Comizi annullati, conferenze stampa deserte o in streaming, Camere a ritmo ridotto, stop ai selfie, domande via whatsapp. La politica ai tempi del coronavirus si attrezza ad affrontare l’emergenza e si attiene alle misure adottate dal governo: a volte con effetti di rarefazione altre volte con strumenti originali e innovativi.
Quando la bufera sarà passata saranno gli storici, e gli elettori, a misurare quanto essenzialità ed inventiva siano state premiate o bocciate e chi avrà interpretato meglio il momento di difficoltà del Paese. Forse qualcuno rifletterà anche su quanto sia efficace l’eccesso di comunicazione rispetto alla validità dei messaggi comunicati. E mentre tutti studiano nuovi metodi per raggiungere gli elettori con i loro slogan, molti leader di partito o regione son in autoisolamento.
Nei passaggi iniziali dell’emergenza, al di là delle scelte politiche, quasi tutti si sono organizzati seguendo o interpretando le disposizioni dei decreti governativi. Ecco i principali fronti.
Quirinale
Quest’anno niente mimosa. Il primo ad applicare le misure di isolamento decise dal governo Conte è stato Sergio Mattarella, che ha annullato tutte le cerimonie previste nel palazzo del Quirinale, a cominciare dalla tradizionale cerimonia per la Festa della donna prevista domenica 8 marzo. Sergio Mattarella ha anche annullato una visita ufficiale in Mozambico. Continua però nella sua attività istituzionale ricevendo delegazioni di associazioni e tenendosi in contatto costante con il governo e le istituzioni. Al termine di una delle giornate più tese sul fronte emergenza ha diffuso un video appello alla nazione.
Governo
Giuseppe Conte e i ministri proseguono nella loro attività. Ovviamente hanno sospeso la partecipazione ai convegni, ma proseguono le riunioni del Consiglio dei ministri, la presenza ai vertici internazionali e al ministero. Per ora solo il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli, entrato in contatto con il virus pur essendo negativo, si è autoisolato come da prescrizione. Fino a martedì ha vissuto in un piccolo appartamento dentro al ministero, partecipando alle riunioni in videoconferenza. il premier Giuseppe Conte ha presieduto diversi comitati operativi della Protezione civile ed ha tenuto due conferenze stampa notturne, a testimonianza della gravità del momento, per annunciare misure straordinarie. Qualche polemica c'è stata per la diffusione prima del tempo di bozze di provvedimenti cruciali (la chiusura di tutta la Lombardia e metà Emilia e Piemonte) prima che ci fosse l'annuncio ufficiale di Conte. A testimonianza che anche la comunicazione in politica è importante e va presa sul serio.
Camere
Transatlantico deserto, qualche deputato con la mascherina, misurazione della temperatura per chiunque entri, visite delle scolaresche annullate, convegni sospesi. Il Parlamento lavorerà soprattutto per varare i decreti per arginare il coronavirus. E lo farà a ranghi ridotti, con poco più della metà dei parlamentari. in base alla proporzione dei partiti. Qualcuno l'ha definita una anticipazione di fatto, una sorta di prova generale, della riforma che taglia i parlamentari. L’aula della Camera lavorerà poi solo il mercoledì, l’aula del Senato è convocata per ora solo il 10 e 11 marzo. In Gran Bretagna si era ipotizzata la sospensione delle sedute di Westminster, ma le Camere inglesi lavorano per sessioni e non in via continuativa come invece succede in Italia. In Francia si sono registrati diversi casi di contagio di deputati dell’Assemblea e di dipendenti della buvette. La sospensione delle Camere (che nessuno per ora ha chiesto ufficialmente) sarebbe un fatto eccezionale, mai avvenuto finora. Luigi Zanda, tesoriere del Pd, mette in guardia anche solo dal farsi sfiorare da questa idea: “Una democrazia, anche in presenza di eventi di gravità eccezionale deve sapere che esiste un confine invalicabile. Perciò il Parlamento e così pure la stampa e i grandi servizi pubblici non devono chiudere mai”. Montecitorio e palazzo Madama saranno dunque aperti solo per garantire l'attività istituzionale, ma buvette, mensa, barberia e altri servizi resteranno praticamente chiusi.
Comizi, referendum, elezioni regionali
I comizi pubblici sono stati tutti annullati per evitare assembramenti di persone a stretto contatto di gomito e la ormai tradizionale ‘cerimonia’ dei selfie con il leader di turno. Proprio per questo anche il referendum sulla riforma costituzionale che prevede il taglio del numero dei parlamentari è stato rinviato e non ancora riprogrammato. Senza poter garantire una campagna elettorale adeguata la consultazione non si sarebbe potuta svolgere con la dovuta informazione. A fine primavera si dovrebbero svolgere le elezioni in diverse regioni, dal Veneto alla Puglia alla Campania, e su questi appuntamenti non c’è ancora una decisione. La data deve essere fissata dalle regioni stesse e il governo non ha ancora fatto la sua scelta, ma l'ipotesi di rimandare tutto all'autunno si fa ogni giorno più concreta.
Convegni
In via precauzionale tutti i convegni di politici o esperti sono stati annullati. I dibattiti sui diversi temi che ogni giorno affollano l’agenda di politici e giornalisti per due settimane dovranno attendere. Magari alla fine si capirà che molti sono oggettivamente superflui.
Conferenze stampa
Poche, quasi tutte in diretta facebook. A maggior ragione da quando Nicola Zingaretti reduce da un incontro con la stampa ha annunciato di essere positivo. Stessa sorte toccata anche ad alcuni presidenti di regione, mentre per Matteo Salvini c'è solo l'autoisolamento per aver registrato un caso di positività tra uno degli uomini di scorta nella macchina di protezione. Emma Bonino e Più Europa hanno indetto una conferenza stampa con diretta social. E con l'inventiva tecnologica che da sempre caratterizza chi proviene dalla tradizione radicale hanno previsto la possibilità di inviare domande via whatsapp.
Social
Restano ovviamente utilizzabili da tutti i social network Ogni politico, chiuso nel suo studio o dal giardino di casa, può collegarsi con dirette facebook, twitter o youtube. Non si tratta di una novità, la disintermediazione aveva già moltiplicato questi canali di comunicazione diretta tra politici e cittadini, ma ora il canale ‘sicuro’ da contagio sarà certamente utilizzato da tutti.
Trasmissioni televisive
Rarefatti, senza pubblico in studio, senza giornalisti nelle salette stampa, con molti ospiti collegati via web, ma le partecipazioni ai talk show restano di questi tempi uno dei modi più sicuri per comunicare con gli elettori evitando il contagio. Molti sono stati però sospesi: da Porta a porta a Quarta Repubblica (il cui conduttore è risultato positivo).