Se il danno da coronavirus sarà ingente, “sarà inevitabile aprire un’interlocuzione con l’Ue sui margini di flessibilità” e pertanto “chiederemo sicuramente di usare il fondo di solidarietà dell’Ue”. Lo assicura il sottosegretario all’Economia Antonio Misiani in un’intervista a La Stampa, anche se – mette subito le mani avanti – “non è chiaro se si possa usare anche per le emergenze sanitarie, lo stiamo verificando”.
Tuttavia Misiani non nasconde che nel caso si dovesse registrare un impatto economico “particolarmente significativo” sarà certamente “inevitabile aprire un’interlocuzione con l’Ue anche sui margini di flessibilità” ma questo è un tema che “si porrà in base all’entità del danno” ma al momento “aspettiamo dati più affidabili” aggiunge il sottosegretario anche perché il loro calcolo dipende da diversi fattori come “la durata dell’emergenza e l’ampiezza delle zone più direttamente interessate dal contagio”. Quindi Misiani assicura: “Le valutazioni che stanno facendo le organizzazioni internazionali sono nell’ordine dei decimali di punto” ma “abbiamo già iniziato a intervenire per attenuare l’impatto economico della crisi” garantisce.
E tra le misure adottate, spiega il sottosegretario, lunedì scorso è stato emanato il primo decreto ministeriale che negli 11 comuni della zona rossa sospende fino al 31 marzo il versamento dei tributi, delle ritenute e le rate per la rottamazione delle cartelle sui tributi. “Il decreto, sempre per i comuni della zona rossa, dovrebbe prevedere anche la sospensione dei contributi previdenziali e delle cartelle della rottamazione non coperte dal decreto ministeriale”, dice il sottosegretario al Mef, secondo cui “verrà sospeso il pagamento delle rate dei mutui e delle utenze. C’è poi un confronto in atto sulle misure più complessive di politica economica e “si sta valutando un intervento sugli ammortizzatori sociali, sul fondo di garanzia per le Pmi e ulteriori interventi che vogliamo discutere con le forze economiche e sociali”.
E a Salvini che dice che servono almeno 10 miliardi e che non basta sospendere il pagamento dei tributi nelle zone colpite ma si deve prevedere proprio un’esenzione, Misiani ribatte: “Stiamo seguendo modalità molto simili a quelle adottate in passato per le località colpite da calamità naturali. Poi, vedremo passo-passo se saranno necessarie ulteriori misure”, ma molto dipende da come si svilupperà dall’emergenza.