"Con la sua decisione unilaterale di firmare un'ordinanza per la chiusura di tutte le scuole e Università della Regione Marche, il governatore Luca Ceriscioli si sfila dall'accordo che era stato raggiunto solo poche ore prima nel corso dell'incontro tra governo e Regioni tenutosi alla Protezione Civile e viene meno all'impegno preso con tutti gli altri Governatori che invece si stanno attenendo alle disposizioni concordate.
L'accordo raggiunto questa mattina prevede infatti di uniformare le azioni di contrasto alla diffusione del coronavirus in tutti i territori definiti no cluster, ovvero non direttamente interessati dai focolai. In particolare, non prevede per questi territori, incluse quindi le Marche, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e delle Università". Lo affermano i ministri per gli Affari regionali, per l'Università e per l'Istruzione, Francesco Boccia, Gaetano Manfredi e Lucia Azzolina.
Per Manfredi, Boccia e Azzolina "l'impianto dell'accordo, da cui prende vita l'ordinanza attesa nelle prossime ore, è stato condiviso anche dalla Conferenza delle Regioni. Con la sua decisione, Ceriscioli - che peraltro nel corso della riunione di questa mattina non ha mai messo in discussione l'impianto dell'ordinanza - si sottrae a quel coordinamento e a quella condivisione fin qui proficuamente portati avanti dal governo insieme a tutte le Regioni e agli enti locali nel solo ed esclusivo interesse dei cittadini italiani".
E ancora: "La sua decisione, peraltro, non trova riscontro in nessuna disposizione sin qui prevista dalle competenti autorità scientifiche che supportano l'azione del governo nella gestione di questa emergenza. Appare semmai del tutto sproporzionata, contraddicendo il principio di proporzionalità delle misure fin qui adottato dal governo. Pertanto, il governo procederà a impugnare attraverso l'Avvocatura generale dello Stato l'ordinanza della Regione Marche".