Valentina Cuppi è la nuova presidente del Partito democratico. L'ha eletta l'assemblea del partito in corso a Roma, con un solo astenuto. "Sono orgoglioso di dire che tutto l'ufficio di presidenza del Pd è composta da donne", ha commentato Nicola Zingaretti. "Penso che immaginerete lo stupore quando ho ricevuto questa proposta - ha detto la neo-presidente -. Lo stesso stupore vostro e di tante persone che non mi conoscono. Questo stupore credo che sia la forza, il coraggio di questa scelta. Una scelta che travalica la mia persona, è la riaffermazione che la politica non è qualcosa di avulso dalla vita delle persone, non è qualcosa di cui le persone debbano diffidare".
Così il segretario aveva avanzato la sua candidatura proponendela durante l'assemblea del partito: "Una giovane donna appassionata di politica, una sindaca, una amministratrice. Si è avvicinata da poco, è vero, ma questo è un successo, noi lavoriamo per avvicinare e non per allontanare. Ha scelto la appartenenza al Pd grazie a quello che abbiamo fatto in questi mesi. Una scelta di campo politica e forse piu' nobile: in questo momento di ritorno dell'odio, del ritorno dei fascisti, noi scegliamo come presidente colei che rappresenta il comune di Marzabotto, luogo simbolo della lotta al nazifascismo".
Poi il riferimento alle sardine e alla sua esperienza degli ultimi mesi: "Dobbiamo ringraziarle perché sono riuscite a fare emergere la voglia di partecipazione delle persone. Lo vediamo anche con i giovani del Friday For Future e con la mobilitazione per Patrick Zaky"
"Marzabotto e Montesole sono presidi di democrazia e antfascismo. La memoria non risiede solo in luoghi fisici, è dentro all'azione di tutti coloro che parteggiano e sono a pieno titolo partigiani e partigiane del nostro tempo, sono lavoratori e lavoratrici, precari e precarie come me". Per poi aggiungere: "È arrivato il tempo di camminare insieme, di svestirci dei pregiudizi e vestire i panni del rispetto delle storie politiche di ognuno. Io non appartenevo al Pd, ma appartengo a questa strada su cui si cammina in tanti e tante da troppo tempo senza mai incontrarsi veramente".