"Penso proprio che se non si troverà un accordo sulla giustizia chiederemo la sfiducia individuale per il ministro della Giustizia". È una delle prime "bombe" sganciate da Matteo Renzi durante il suo atteso intervento a Porta a Porta. "Spero che si trovi un accordo", ha aggiunto, "se Bonafede verrà sfiduciato, non credo che cadrà il governo. Io sono però ottimista".
L'ospitata nel salotto di Vespa del leader di Italia viva era stata paventata come la sede dell'annuncio di una possibile rottura con Giuseppe Conte, dopo i sospetti e le forti tensioni dei giorni scorsi. In Aula, in seguito all'informativa del presidente del Consiglio in vista del Consiglio Europeo, l'ex premier ha affermato che "sui temi della politica continentale e dell'impegno europeo non è possibile alcuna a divisione", esprimendo a Conte il suo "pieno appoggio". Renzi rimane però convinto che Conte sia al lavoro per reclutare una pattuglia di parlamentari "responsabili" sufficiente a sostituire Iv nella maggioranza. Una possibilità, quest'ultima, al quale aveva fatto esplicito riferimento Goffredo Bettini, esponente di punta del Pd considerato molto vicino al segretario Nicola Zingaretti
Crimi: "Se Renzi vuole uscire, lo dica"
"Stasera abbiamo assistito all'ennesima pagliacciata in tv da parte di chi ha paura e cerca costantemente la fuga". Arriva senza mezzi termini la risposta M5s a Matteo Renzi.
"In ogni squadra la lealtà e l'affidabilità contano più di ogni altra cosa. Si deve sapere su chi si può contare: chi cambia idea a giorni alterni o cerca sistematicamente la provocazione, è inaffidabile. Non è possibile accettare ricatti e minacce di sfiducia ad un nostro ministro da chi dice di stare in maggioranza. Non è possibile prendere in giro gli italiani", rincara, su Facebook, il capo politico reggente, Vito Crimi.
"Se qualcuno vuole uscire da questo governo ha il dovere di dirlo senza nascondersi dietro la minaccia di una sfiducia individuale a un ministro", avverte
Per il Pd le riforme istituzionali non sono la priorità
"Le riforme istituzionali non sono la prima emergenza del Paese", afferma il capogruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci, commentando alcune dichiarazioni di Matteo Renzi a Porta a Porta.
"Credo che la legislatura debba andare avanti - riprende - dedicando tutte le energie del governo e del Parlamento alla crescita ed al lavoro. Auspico che Matteo Renzi concordi su priorità che sono indiscutibili e che quindi Italia viva contribuisca con le sue proposte a questa maggioranza in modo leale".
"Ho convocato un'assemblea di gruppo domani - sottolinea Marcucci - proprio per riaffermare la necessità di questa agenda incentrata sull'economia, nella logica di rafforzare un quadro politico di centrosinistra".
Renzi: "Cura da cavallo? Si abolisca il reddito di cittadinanza"
"Non è vero che ci sono problemi personali nel rapporto con Conte. Il presidente del Consiglio oggi ha detto una cosa giusta, bisogna smetterla di utilizzare l'Europa portando in Europa le nostre divisioni. Conte ha detto che ci vuole una cura da cavallo per l'economia: cento commissari, ma anche altro. Gaetano Scotto è un boss mafioso che oggi è stato interrogato e ha detto che ha il reddito di cittadinanza. Quelli che hanno ricevuto il reddito sono 2 milioni e trecentomila: di questi, solo l'1,7 per cento ha trovato lavoro". Lo ha detto Matteo Renzi a Porta a Porta.
"Se Conte vuole fare la 'cura da cavallo' abolisca il reddito di cittadinanza e metta soldi per il taglio delle tasse alle aziende", ha aggiunto il leader Iv.
Fraccaro: "Bonafede non si tocca"
"Ho appena letto le agenzie. Posso solo dire che Alfonso (Bonafede, ndr) non si tocca". Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, commentando in Transatlantico le parole di Matteo Renzi.
Renzi: "È Conte che ha tolto la fiducia a Italia viva"
"Non sono io che tolgo la fiducia a Conte ma è Conte che ha tolto la fiducia a Italia viva, con una dichiarazione molto forte sulla giustizia. Se loro vogliono togliere noi, siamo noi a togliere il disturbo". Lo ha detto Matteo Renzi a Porta a Porta.
"Votare non si vota, perché tecnicamente non si può. Siamo in una fase in cui non è possibile, non è che non si vota perché lo dico io", ha aggiunto, "questo Parlamento non vuole andare a casa, ci son 995 parlamentari che vogliono fare il proprio servizio al Paese, convinti di fare bene. Al prossimo voto si riduce il posto nella zattera".
Renzi rilancia l'elezione diretta del presidente del Consiglio
"Siccome non si può andare avanti con le scene che abbiamo visto, faccio un appello a tutte le forze politiche: fermiamoci un secondo e portiamo il sistema dei sindaci a livello nazionale, cambiamo le regole per eleggere il 'Sindaco d'Italia', una persona che sta lì per cinque anni. La soluzione è l'elezione diretta del presidente del Consiglio". Lo ha detto Matteo Renzi a Porta a Porta.
"Quand'anche si rompesse la maggioranza di governo, per la fase politica che stiamo vivendo non si può votare fino all'autunno. Peraltro non si è mai votato in autunno. Non si voterà prima del 2021. Comunque bisogna fare una legge elettorale, quindi è il momento di guardarsi negli occhi e pensare prima agli italiani e poi ai partiti", ha aggiunto Renzi, "per il mio partito, che ha un consenso basso, attorno al 4 per cento, ci sarebbe tutto l'interesse a non fare questo passaggio".
Forza Italia: "Con Renzi? Se condivide le nostre idee..."
"L'immobilismo che sta caratterizzando l'azione dell'esecutivo è preoccupante. I dati sul Pil e quelli sulla produzione industriale danno la fotografia di un'Italia ferma. Occorre lavorare per dare al Paese un governo di centrodestra ma se Renzi condividesse le nostre idee liberali, la nostra visione di Paese, le battaglie che abbiamo sempre portato avanti per una giustizia giusta e per combattere l'oppressione fiscale e burocratica, non ci sarebbe nulla di strano se lo facessimo anche con Italia Viva". Il segnale arriva da Gabriella Giammanco, vicepresidente del gruppo FI al Senato. "L'importante è essere sulla stessa lunghezza d'onda", aggiunge l'esponente 'azzurra'
Renzi: "Guardiamoci negli occhi, così non si va avanti"
"Purtroppo è vero: trovo anch'io questo astio nei miei confronti. Io mi domando da cosa derivi tutto questo, c'e' un elemento caratteriale, ma questo non può bastare in politica. Sulla giustizia dico le cose che dicevo quando ero premier". Lo ha detto Matteo Renzi a Porta a Porta.
"Io non avrei mai votato quel decreto sulle intercettazioni che voteremo domani, lo voto per carità di patria. Vengono da me e mi dicono 'o così o pomì'. Penso che tutti noi dovremmo darci una regolata. Non credo che una persona sola possa decidere tutto, ma non credo nemmeno che si possa continuare in questo gioco di equilibri. Guardiamoci negli occhi e diciamoci che così non si va avanti", ha aggiunto il leader Iv.
Renzi: "Non tiro la corda per ragioni personali"
"Non voglio fare il gioco della corda per un fatto personale, è diverso. Se sei convinto che se si aumenta l'Iva l'Italia va a rotoli, devi farla questa battaglia, anche se rischi di perdere la poltrona". Lo ha detto Matteo Renzi a Porta a Porta.
"Non stiamo litigando perché Renzi è un rompiscatole ma perché vogliamo opere pubbliche che servono agli italiani. Ci sono delle cose per cui le idee vengono prima degli interessi. Dire che non accetteremo una visione giustizialista vuole dire che facciamo battaglie per cose giuste: gli italiani in questi anni hanno pagato 760 milioni di euro per errori della giustizia", ha proseguito, "mi dicono che ho un caratteraccio, salvo poi darmi ragione. Ma il caratteraccio è un problema mio e di mia moglie...".
Renzi: "Hanno provato a farci fuori, non ci sono riusciti"
"Hanno provato a farci fuori dalla maggioranza, non ci sono riusciti. Hanno provato a mettere insieme i parlamentari 'responsabili'. La prossima volta farebbero meglio a riuscirci". Lo ha detto Matteo Renzi a Porta a Porta, che ha poi lanciato un messaggio a Graziano Delrio: "Non è solo sulla giustizia, è sull'economia, sulle infrastrutture... Abbasserei le polemiche, lo dico al capogruppo alla Camera del Pd che dice 'non tollereremo'".
Zingaretti all'attacco: "Chiacchiericcio insopportabile"
"Io credo che qualcuno, agli italiani, se continua così, gli farà venire il mal di testa con questo chiacchiericcio insopportabile del quale non si capisce il fine". Lo ha detto il segretario Pd, Nicola Zingaretti, a margine di un'iniziativa nel centro di Roma, rispondendo a una domanda sulle tensioni nella maggioranza e sulle richieste di Matteo Renzi.
Renzi: "Non morirò grillino"
"La frase sulla tigre di carta l'ha detta un autorevole dirigente del Pd. Sono stati giorni brutti di polemica. Ma io non sto votando con l'opposizione, è il Pd che ha cambiato idea sulla prescrizione". Lo ha detto Matteo Renzi ospite di Porta a Porta.
"Ci sono i giustizialisti come i 5 stelle, e noi che siamo garantisti. Dobbiamo rivendicare il diritto di esprimere la nostra opinione, non possiamo diventare la sesta stella, non voglio morire grillino - ha aggiunto - Se il Pd vuole sposarsi con i grillini faccia pure".