"Prima di andare in pensione a me piaceva fare il premier. Questo sì che mi piaceva, ma non ho mai puntato alla presidenza della Repubblica. E non ci penso certo ora. Peraltro, quegli oltre 101 che in Parlamento votarono contro di me, ci sono ancora": lo ha affermato Romano Prodi in un'intervista al Corriere delle Sera in cui si dichiara "un nonno felice" e si chiama fuori dalla corsa per il Quirinale.
I i suoi pensieri principali, ha spiegato l'ex premier, sono attualmente rivolti "alla Libia, all'Iran e all'Europa" e "all'Emilia-Romagna che va a votare". Sul voto del 26 gennaio Prodi afferma di credere che "Bonaccini vincerà e, in ogni caso, le ricadute del voto dipenderanno piuttosto dai possibili nuovi equilibri dentro le forze di maggioranza e di opposizione".
"Salvini vuole liberare l'Emilia-Romagna? Ma da cosa?"
Poi, sull'idea di Matteo Salvini di voler liberare l'Emilia-Romagna, Prodi obietta: "Ma liberarla da cosa? L'Emilia-Romagna è una terra libera. E per di più qui ci sono redditi più elevati e maggior tasso di occupazione. Vogliamo parlare degli investimenti della Lamborghini, della Philip Morris? I dati economici dell'Emilia sono migliori del resto del Paese. E' in questa regione che ci sarà la maggior concentrazione di big data in Italia".
E su Salvini chiosa: "Salvini di tutto vuole parlare tranne che del governo emiliano. Non gli conviene". Mentre sula durata del governo nazionale, il professore s sente di ride che "razionalmente posso dire di si'", che durerà, perché "nelle votazioni parlamentari continua a vincere in modo netto" pero' "nelle cose umane c'è sempre l'imprevisto" mette le mani avanti. E aggiunge. "Ci sono obiettivi vitali che dovrebbero essere più forti delle ragioni di frattura" ma "se prevale l'interesse particolare, può accadere la stessa cosa che successe a me con Bertinotti, il quale abbatte' il governo e se stesso" rievoca il professore.