Prima alla Camera (la mattina), poi al Senato (il pomeriggio). Il premier Giuseppe Conte riferisce oggi sui contenuti del prossimo Consiglio europeo, in cui si deve discutere anche del fondo salva-Stati, e deve ricevere il mandato della maggioranza per la trattativa che l’esecutivo dovrà poi completare in sede europea.
Intanto, in un’intervista al Corriere della Sera il sottosegretario al ministero dell’Economia Pier Paolo Baretta dice che sull’argomento “i toni e gli argomenti della discussione siano stati fin troppo caricati” mentre il governo ha scelto di incaricare il ministro dell’Economia Gualtieri “affinché trattasse per ottenere più tempo” e questo “ha dato dei buoni risultati” secondo Baretta, come ad esempio l’aver fatto chiarezza “sull’esclusione dell’automatismo in caso di ristrutturazione del debito”.
Secondo il sottosegretario dem questi risultati sono il presupposto “che consente alla maggioranza di presentarsi in Parlamento in modo unitario e in un clima fattivo” perché le polemiche iniziali “si sono stemperate”. Quindi, chiosa Baretta, “non ci sono punti critici” e quel su cui si sta riflettendo sono ancora aspetti “che stanno dentro il negoziato che ha fatto decisivi passi avanti”.
Pertanto, sottolinea il sottosegretario veneziano al Mef, “le polemiche si sono stemperate” e questo che si sta affrontando “è un percorso che non porta alla crisi, bensì a un assestamento del governo”. “Non sto minimizzando quanto accaduto – prosegue Baretta – ma voglio dire che ci sono alcune condizioni, come la flessibilità sui conti pubblici ottenuta da Bruxelles, che conviene utilizzare nel migliore dei modi per proseguir e con questo progetto politico”.
Quanto alle critiche rivolte all’esecutivo dall’opposizione, in particolare Fratelli d’Italia e Lega, con Giorgia Merloni e Matteo Salvini in testa, Baretta dice che “l’attuale governo non ha davvero niente da rimproverarsi” e che anzi “Salvini dovrebbe piuttosto rivolgersi all’esecutivo precedente, ossia al suo di governo, quello cioè che ha approvato il testo del Mes nel giugno scorso” perché si è “innescata una miccia politica che non poggia su basi reali” mentre “il solo obiettivo è destabilizzare non tanto il governo, quanto il sistema paese” ad avviso del sottosegretario dem.
E sulle accuse di un Mes varato per fare un favore alla Germania, Baretta ribatte: “Ma è una cosa ridicola”. “La tesi che così si aiuteranno le banche tedesche è fuorviante: si stanno creando le condizioni per aiutare tutti” dice il sottosegretario che, a riprova di quanto afferma, fa questo esempio: “Facciamo l’ipotesi che il sistema creditizio tedesco vada in crisi, si può credere che l’onda d’urto non arrivi da noi? Ecco, il sistema di protezione oggetto di tante paure e discussioni è in realtà a tutela di tutti”, conclude.