“Paradossalmente più restano in sella e più calano, ma a noi non interessa il tanto peggio, tanto meglio. Noi abbiamo il diritto-dovere di mettere in campo un progetto coeso e alternativo per governare”. In un’intervista al Corriere della Sera, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, dall’alto del suo 10,4% elettorale commenta così il risultato Umbro favorevole al centro destra 60 a 40.
E guarda alla prossima scadenza di primavera in Emilia dove profetizza che “se nella regione rossa per eccellenza, dove nemmeno possono invocare gli alibi della caduta della giunta come in Umbria, dovessero perdere, beh il dato sarebbe insormontabile per tutti”. Con ripercussioni inevitabili anche sul governo, che dovrebbe trarne le dovute conseguenze. Anche se, poi aggiunge, “non posso essere io a dare consigli al capo dello Stato, dico però che oggi una riflessione sarebbe naturale”, chiosa.
Il dato dell’attualità, per Giorgia Meloni è che oggi il governo “fa una manovra scandalosa, fa cassa col gettito, spende 14-16 miliardi in deficit e solo 700 milioni per investimenti pur di finanziare le proprie marchette elettorali come il reddito di cittadinanza o il bonus ai diciottenni” e “mira ad eleggere il prossimo capo dello Stato inviso agli italiani quanto loro, mentre noi pretendiamo che sia votata la nostra proposta di legge di iniziativa popolare per l’elezione diretta”. Senza contare le ombre che si addensano sul premier per il conflitto d’interessi svelato dal Financial Times. “E tutto mentre gli italiani non sanno più come urlare che non li vogliono...”, dice per inciso.
Secondo la leader di FdI, “le parole vergognose di Conte” secondo cui l’Umbria “non rappresenterebbe nulla, solo il 2%” si commentano da sé e sono state pronunciate da una persona che “legittima la piattaforma Rousseau, sulla quale hanno votato in 60mila”. La verità? “La verità è che sull’Umbria hanno messo un voto di fiducia con la foto di gruppo di Narni, e l’hanno perso clamorosamente” dice a chiare lettere Meloni che intanto sta scaldando i muscoli per le prossime scadenze elettorali in cui “l’obiettivo deve essere quello di vincere ogni regione e comune, ed essere pronti per il voto”. E la sfida principale, per lei, “è raccogliere il non voto di chi se ne è andato, anche da Forza Italia, dei delusi, della destra del M5S”.
Preoccupata per il calo di Forza Italia? Alla domanda, Meloni risponde di sperare che “FI possa recuperare consensi, se cresciamo tutti cresce la coalizione” ma che in ogni caso “non ci preoccupa nulla. Non abbiamo fianchi scoperti”.