Una "impresa storica" in Umbria, che "da' una lezione di democrazia a Pd ed M5s", un avviso di sfratto a un "governo abusivo" che rappresenta "una minoranza nel Paese". Il centrodestra festeggia la "vittoria bella e clamorosa" in Umbria, ancora prima della diffusione dei dati definitivi, tanto è "netto" il distacco della candidata leghista Donatella Tesei sul candidato sostenuto da Pd e M5s Vincenzo Bianconi. Poco dopo la mezzanotte, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi esultano pubblicamente per il successo registrato dalla coalizione alle regionali.
L'affluenza alle urne è stata del 64,42: si tratta di un dato parziale che però denota un balzo notevole in avanti rispetto al precedente turno elettorale regionale: nel 2015 l'affluenza definitiva era stata infatti del 55,43%.
Dati che evidenziano il tracollo dei partiti di centrosinistra e dei 5 stelle rispetto alle ultime elezioni Europee, quando il Pd aveva raggiunto il 23,98 per cento e i pentastellati avevano incassato il 14,63. Secondo gli exit poll, invece, ora il Pd oscilla tra il 18 e il 24 mentre il Movimento sarebbe tra il 7 e il 13.
Esulta Matteo Salvini: "In Umbria stiamo scrivendo una pagina di storia. È chiaro che stanotte qualcuno a Roma avrà qualcosa da riflettere: gli esperimenti da laboratorio sulla pelle degli italiani non sono apprezzati. Gli italiani non amano il tradimento".
Il leader leghista si fa vedere all'albergo Fortuna, dove, in una sala affollatissima, è allestito il comitato elettorale della Lega. "Gli umbri hanno potuto votare a differenza degli italiani", dice, e "hanno dato una lezione di democrazia a Pd e M5s".
"Questo voto è una festa della democrazia", rivendica, "e conferma che la Lega è il primo partito di questo Paese". "Se la Lega risultasse avere il doppio dei voti del Pd nella roccaforte rossa, qualcuno al governo dovrebbe ritenersi abusivo già questa notte".
Che Giuseppe Conte dovrebbe andare a casa "lo dicono gli italiani", incalza il capo della Lega. "Il primo voto italiano vero ha dimostrato che gli italiani non apprezzano il tradimento", prosegue. "Mi domando se al Quirinale qualcuno non stia valutando il fatto che una potenza come l'Italia possa andare avanti con questa cosa qua".
"Se si votasse oggi è chiaro che Renzi, Zingaretti e Conte farebbero un altro mestiere. Non so quanto a lungo possano fingere", aggiunge. "Mi sembra che Conte nella ultime settimane sia molto nervoso. Quella di oggi in Umbria è una sanzione, una bocciatura politica".
"Mi spiace per Di Maio" risponde ai cronisti "ha scelto il vecchio, la poltrona, ha scelto Renzi, la Boschi, Lotti, Zingaretti. Gli italiani riconoscono le persone di parola e i chiacchieroni. Se vuole gli porto un po' di cioccolata così gli addolcisco una batosta che se la ricorda per i prossimi vent'anni".
A Perugia arriva anche la Meloni. "Espugnata la roccaforte della sinistra, ora liberiamo l'Italia", festeggia la presidente di FdI, che per la prima volta dovrebbe essere davanti a Forza Italia. "Fossi in Conte rassegnerei le dimissioni più velocemente della luce. Se avessero un po' di dignità non arriverebbero a domattina", dice. "Dall'Umbria dopo mezzo secolo una svolta storica: anche nelle tradizionali Regioni rosse il centro-destra unito rappresenta l'ampia maggioranza degli elettori. La nostra alleanza è il futuro dell'Italia e ha il diritto-dovere di governare il Paese", scrive sui social Silvio Berlusconi.
E il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani non ha dubbi: "Il messaggio degli italiani è che vogliono un governo di centrodestra".
Che l'obiettivo dei tre leader di Lega, FdI e Forza Italia fosse dare la spallata al governo non era un mistero, ma nelle ore precedeti il voto sia il segretario del Pd, che il capo politico del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, hanno circoscritto il voto in Umbria a una elezione locale, senza ripercussioni sul governo.
Ma certo la foto di Narni, con tutti i leader sul palco, accanto al premier Giuseppe Conte, ha contribuito a mettere sotto i riflettori anche nazionali la sfida nella regione del centro Italia. Tanto che l'ex leader Udc, Marco Follini, protagonista di un altro momento storico, non aveva manca di notare: "Certo che le foto di gruppo non portano mai una gran fortuna", facendo un paragone con l'ormai famosa foto di Vasto, che vide insieme Luigi Bersani, Antonio Di Pietro e Nichi Vendola. Uno scatto che, appunto, non portò molta fortuna.
"La sconfitta alla Regione Umbria dell'alleanza intorno a Vincenzo Bianconi è netta e conferma una tendenza negativa del centrosinistra consolidata in questi anni in molti grandi Comuni umbri che non si è riusciti a ribaltare" ha detto il segretario del Pd. "Il risultato intorno a Bianconi conferma, malgrado scissioni e disimpegni, il consenso delle forze che hanno dato vita all'alleanza", aggiunge Zingaretti. "Ringrazio Vincenzo Bianconi per la sua generosità, per essersi messo a disposizione negli ultimi giorni utili e a tutti gli elettori e i militanti che si sono battuti in una condizione difficile se non drammatica in quella Regione. Ovviamente rifletteremo molto su questo voto e le scelte da fare, voto certo non aiutato dal caos di polemiche che ha accompagnato la manovra economica del Governo. Sicuramente anche se in una situazione difficile è stato giusto metterci la faccia e combattere. Organizzeremo l'opposizione in Consiglio Regionale e nella società per contrastare questa deriva".