“Portiamo a casa un risultato, anche se ci sono punti aperti e presenteremo emendamenti in Parlamento”. In un’intervista a la Repubblica la ministra per le Politiche agricole Teresa Bellanova si dice soddisfatta del risultato della manovra, anche se quota 100 “è una scelta sbagliata” perché “dà risposte a chi ha un reddito e ha avuto un percorso di lavoro stabile” mentre “taglia fuori le donne, chi ha avuto rapporti di lavoro precari e i lavori usuranti”. “Ma quando si trova un’intesa, il risultato è di tutti”, chiosa.
A chi le rinfaccia di avere mostrato i muscoli per conto di Renzi, Teresa Bellanova si schermisce e ribatte di dire “con chiarezza le cose che penso perché non è utile il politichese” e che “se si è trasparenti, si è rispettosi anche dell’interlocutore”. “È bene che il premier Conte garantisca a tutti gli alleati pari dignità” avvisa.
Poi rivendica a Italia Viva di aver “combattuto di più perché si rispettasse quello che era il primo punto dell’accordo di governo, cioè bloccare l’aumento dell’Iva con un risparmio stimato di 540 euro a famiglia” e di aver detto nella riunione di maggioranza “che non volevamo la tassa sulle bevande zuccherate che colpisce i produttori di agrumi e piccole imprese”. “Non ci piace la cedolare secca che passa dal 10 al 12,5%. Ma Italia Viva non si è mai messa a giocare a più uno”, taglia corto la ministra.
Quindi un passaggio alle polemiche interne al Pd, che la ministra stessa alla Leopolda ha definito “un partito organizzato per bande armate”, concetto che Bellanova riconferma quando dice che “nel Pd c’è stato uno scontro durissimo: si facevano battaglie ma poi si finiva per essere bersaglio di qualcuno. Non facciamo le anime belle: per mesi non si è parlato altro che di derenzizzare i gruppi”.
Però Italia viva non sarà elemento destabilizzante, perché “noi ci sentiamo come quelli che con grande coraggio hanno permesso che questo governo nascesse e perciò siamo e saremo responsabili”. “Non abbiamo voluto e non vogliamo consegnare il nostro paese al sovranismo, all’isolamento e al rancore”. “Quindi puntiamo a portare la legislatura al suo compimento” garantisce la titolare dell’Agicoltura.
E il rapporto con i 5Stelle? L’alleanza sarà duratura? “Non è per noi un’alleanza strategica e non implica prospettive politiche. Alle elezioni saremo avversari” taglia corto Bellanova, che per la prospettiva elettorale di Italia viva si dice sicura che “cresceremo: puntiamo alle due cifre”, conclude.