Non lo dice chiaramente ma quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sostiene che "non c'è bisogno di fenomeni" e che è sbagliato "mistificare la realtà" significa che vuole fermare - spiega anche un esponente del governo vicino al premier - subito un meccanismo che rischia di far precipitare subito tutto. Ovvero quello delle continue fibrillazioni che ci sono state tra M5s e la Lega che alla fine hanno bloccato l'azione riformatrice dell'esecutivo. O si cambia approccio o si torna al voto, così non si può più andare avanti, il ragionamento di chi non ha gradito i distinguo di Renzi e dei renziani sull'aumento dell'Iva.
La tesi il premier l'ha spiegata più volte: "Non c'e' stata alcuna ipotesi di aumento, non è mai stato sul tavolo". E dunque che ci sia qualcuno che abbia voluto intestarsi la vittoria di una partita che non è mai stata giocata nella sede del governo viene considerato un fatto grave. Da qui la sorta di 'aut aut' che è arrivato oggi dal premier ad Assisi in occasione della festa di San Francesco Patrono d'Italia.
Il Pd da tempo ha lanciato l'allarme sul pericolo che il desiderio di alimentare polemiche interne possa portare ad un cortocircuito. Anche per questo motivo Dario Franceschini d'intesa con Nicola Zingaretti ha condiviso la posizione di Conte. Pur tuttavia tra molti dem ci sono perplessità sull'uscita del premier: in questo modo - questa l'osservazione anche di diversi 'big' - si da troppo spazio a Renzi, si fa il suo gioco.
Ad essere perplessi sono soprattutto gli ex renziani che hanno deciso di rimanere nel partito. Pure i vertici M5s si sono schierati al fianco del Capo dell'esecutivo. Luigi Di Maio ha invitato tutti gli esponenti del governo ad abbassare le tensioni. "Mi fido di Conte", ha sostenuto. Ma Renzi ai suoi ha spiegato che non rimarrà in silenzio se il governo traccerà una strada diversa da quella per la quale è nato. "Fino a quando Conte non aumenta le tasse può stare tranquillo", ha spiegato qualche giorno fa il senatore di Firenze.
Al di là della 'querelle' sul taglio del cuneo fiscale ("Bisogna avere rispetto per i lavoratori", l'osservazione del presidente del Consiglio alle perplessità espresse da Renzi), la navigazione della legge di bilancio sarà il primo test della legislatura che lo stesso Renzi si augura arrivi fino al 2023.
Il governo punta molto sul piano contro l'evasione mentre 'Italia viva' vorrebbe che si ritoccasse 'Quota cento'. In vista ci sarebbe una stretta sulle misure riguardanti la flat tax finora portate avanti dal governo giallo-verde, ma si dovranno trovare altre coperture per far fede al programma. Con i renziani, per esempio, che puntano sul 'Family act' e il Pd sull'assegno unico per le famiglie.