"Il taglio dei parlamentari sarà una grande prova per rafforzare la fiducia su cui si basa il governo. Non credo che ci saranno frizioni". Luigi Di Maio, ad Assisi per partecipare al 'Cortile di Francesco', ha risposto così ai giornalisti che gli chiedevano se la fiducia riposta nel Pd dipenda dall'approvazione della riforma del taglio dei parlamentari.
"Dimostreremo un'altra volta che questo governo è nato contro le poltrone - ha ripetuto il leader del M5s - saremo quelli che taglieranno 345 stipendi, 345 benefit accessori e tutto quello che deriva dai parlamentari. Ne abbiamo parlato per tanti anni, ora è il momento di farlo". E sempre a proposito della riforma, una delle battaglie storiche dei pentastellati, ha aggiunto che "è uno dei motivi per cui Salvini ha fatto cadere il governo, il motivo per cui questo governo è nato questa estate in un solo mese. Adesso 345 poltrone si devono tagliare".
"Rivendico il fatto che abbiamo votato no" al taglio dei parlamentari come proposto dal M5s, perché "rischiamo grande squilibrio dei territori. Rischiamo che partiti che prendono il 10 per cento non abbiano rappresentanti in Parlamento. Questa per me è una lesione della democrazia". Così il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, ad Atreju. "Dobbiamo trovare forme compensazione. I 5 stelle si sono detti disponibili a fare passi avanti" in questo senso, "cosa che prima non avevano fatto, ha proseguito, quindi, "siamo pronti a fare questo taglio. Ma queste forme di compensazione sono la sostanza", ha sottolineato.