Alessandro Di Battista torna a scuotere il Movimento 5 stelle, mettendo in guardia i pentastellati dal rischio Pd (e Renzi): non vi fidate, è l'ammonimento-avvertimento lanciato sui social. Dopo aver espresso le sue perplessità sull'alleanza giallorossa all'avvio del confronto tra i due partiti in vista della nascita del governo Conte II, Di Battista ha scelto il silenzio, evitando di tuonare su un accordo che, non è un mistero, non condivide.
E oggi non manca di spiegarlo punto per punto, con 8 'warning' che suonano come una messa in mora dell'alleanza. Il primo avvertimento rivolto ai colleghi di partito riguarda direttamente i dem: "Non vi fidate del Pd derenzizzato, ripeto, Renzi ci ha lasciato dentro decine di pali".
Insomma, nessuna esultanza per la scissione, in realtà - è la lettura di Di Battista - Renzi non è affatto andato via dal Pd. Ma per l'ex deputato M5s bisognerà stare attenti anche alle "smielate parole" di Dario Franceschini. E ai veri propositi dei dem, come sulle concessioni autostradali. Infine, insiste, "non vi fidate" dell'Europa e del successore di Draghi, Christine Lagarde, alla guida della Bce.
"Sono sempre stato contrario ad un governo con il Pd - ricorda Di Battista - Non è un segreto. Ho sempre reputato il Pd il partito del sistema per eccellenza, quindi il più pericoloso". Detto questo, visto che ormai "il Governo c'è, ai miei ex-colleghi, ai quali voglio bene anche quando non sono d'accordo con loro dico: non vi fidate!". Quindi, conclude, assicurando di non voler "picconare" l'esecutivo: "Lo dico fin da subito. Non voglio destabilizzare nulla e nessuno, voglio solo esprimere le mie idee e sono sempre le stesse....".
Parole che fanno breccia nel Movimento e trovano anche terreno fertile. Il sottosegretario ai Rapporti col Parlamento, Gianluca Castaldi, condivide il duro post dell'ex deputato: "Farei un post identico, cambiando solo l'ultimo passaggio: io da dentro (perché in questo momento mi trovo a combattere da dentro) farò le mie battaglie".
E Nicola Morra, presidente dell'Antimafia, afferma: "Concordo con Alessandro quando dice che siamo al governo con il partito più ipocrita della storia d'Italia ma gli ricordo che se ci troviamo ad affrontare questa marea di ipocrisia galoppante è dipeso dalla scelta governista che è stata effettuata l'anno scorso, a seguito di una votazione sul blog in cui venne chiesto se volevamo sporcarci le mani. E le mani ce le siamo già sporcate con la Lega con provvedimenti che ci hanno esposto ad attacchi delegittimanti".
Di tutt'altro tenore la reazione tra i dem. "Il governo rischia di essere messo sotto scacco dalla furia di Di Battista e dall'area radicale del M5s", commenta Andrea Marcucci, che aggiunge: "Consiglierei al premier Giuseppe Conte e al ministro Luigi Di Maio di tenere a bada i deliri di Di Battista, che sembra pronto a fare di tutto per rompere l'attuale maggioranza parlamentare. Chi nei giorni scorsi ha paventato rischi, nella realtà inesistenti, per la formazione del gruppo parlamentare Italia viva, stia invece attento a quello che succede nel M5s".
Forza Italia, da spettatrice, osserva: "Tra scissione del Pd, Di Battista che accusa l'alleato di tutti i guai del mondo, Toninelli che dice alla ministra De Micheli che avrà il suo fiato sul collo, anche questa maggioranza è un campo di battaglia, in perfetta continuità con il governo precedente. Ma perché invece di perdere tempo non iniziano a lavorare, così noi possiamo fare opposizione nel merito?", chiede Mara Carfagna.