Dopo l'intesa sul governo, le strade tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico potrebbero tornare a incrociarsi, questa volta in Umbria. Perché, dopo che il capo politico dei pentastellati aveva preso tempo sull'alleanza nella regione chiamata al voto il 27 ottobre, oggi sembra aprire.
In una lettera a un quotidiano dice infatti che, in accordo con quanto previsto dallo Statuto M5s, il movimento non sarebbe contrario a una alleanza con forze civiche. E chiede, quindi, alla classe politica di "fare un passo indietro".
Una apertura di credito dopo che lo stesso M5s aveva spiegato, solo sei giorni fa, che un accordo con il Pd non era all'ordine del giorno, e sottolineando di attendere gli alleati alla prova dei provvedimenti che più stanno a cuore al Movimento, a cominciare dal taglio dei parlamentari.
Tuttavia, la rinnovata sintonia nel centro destra, tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, sembra aver convinto gli alleati di governo dell'opportunità di superare reciproci tabù. Anche perché, nel caso di una vittoria del centrodestra in Umbria, "la responsabilità ricadrebbe tutta sul capo politico M5s", come sottolineano fonti parlamentari Pd.
Di qui le parole di Luigi Di Maio: "Tutte le forze politiche di buon senso facciano un passo indietro e lascino spazio a una giunta civica, che noi saremo disposti a sostenere esclusivamente con la nostra presenza in consiglio regionale, senza pretese di assessorati o altri incarichi. Ovviamente ci aspettiamo che tutti gli altri facciano lo stesso".
Una proposta che trova un'immediata adesione sia del Pd che di Leu. Il segretario dem Nicola Zingaretti afferma infatti che "anche in Umbria il confronto può andare avanti. Ci sono tutte le condizioni per un processo nuovo che valorizzi la qualità e metta al centro il lavoro, la sostenibilità e il bene dei cittadini umbri".
Parla anche il commissario umbro del Pd Walter Verini, secondo cui "le parole di Luigi Di Maio rappresentano un fatto nuovo e significativo: un'intesa a livello regionale può essere praticata".
Per Verini "Di Maio offre un terreno di confronto con alcuni punti certamente condivisibili e da noi già da tempo acquisiti e altri sui quali confrontarci. Così come avvenuto per il governo nazionale, sarà quella di confronti ravvicinati sui programmi, la sede nella quale dialogare e trovare gli auspicabili punti d'incontro. Tutto questo - sottolinea Verini - nell'interesse e per il futuro di una regione come l'Umbria non non può e non vuole essere 'presa' dai sentimenti di odio e intolleranza che Matteo Salvini diffonde a piene mani".