Il presidente del Consiglio dimissionario, Giuseppe Conte, a Biarritz, in Francia, dove da stasera fino a lunedì si terrà il G7 rispondendo ai giornalisti ha definito "chiusa" la stagione politica con la Lega. Ma i contatti tra il Movimento e il Carroccio sono proseguiti in questi giorni, fatto che non esclude del tutto al momento la possibilità di un nuovo esecutivo gialloverde.
"Non rinnego l'esperienza politica con la Lega, ma quella stagione politica è per me chiusa e non si potrà riaprire", ha detto Conte in Francia. Il premier ha poi auspicato per l'Italia una stagione di riforme che vanno dalla tutela dell'ambiente alla lotta alla corruzione, ma senza esprimersi su chi dovrà condurla.
"Non credo sia una questione di persone, ma di programmi", ha detto poi Conte rispondendo a una domanda sulla sua disponibilità a presiedere un nuovo governo. "Posso augurarmi per il bene del paese - ha aggiunto - che i leader lavorino bene e lavorino insieme. Credo di poter indicare quali siano i temi di cui il Paese ha bisogno. Uomini e persone sono secondari".
Conte nel pomeriggio ha guadagnato anche un endorsement dalle istituzioni comunitarie, con il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, che lo ha definito "uno dei migliori esempi di lealtà in Europa".
Intanto durante tutta la giornata di sabato si sarebbero moltiplicati i contatti a tutti i livelli, parlamentari, governativi e di partito, tra esponenti del M5s e gli ex lumbard, riferiscono fonti vicine a Matteo Salvini. Il segretario leghista si trova a Roma, e anche domani resterà nella capitale.
Salvini anche nella sua diretta Facebook si è detto ancora "assolutamente disponibile a sedersi a un tavolo" con i 5 stelle per "aggiornare squadra e programma". Tra i due vice premier non ci sono state telefonate ma messaggi, sms e whatsapp, viene riferito. Non si può parlare di trattativa in corso ma di moltiplicarsi di contatti, a tutti i livelli, dicono le fonti leghiste. La sensazione è che i 5 stelle abbiano la base in rivolta, che mal digerisce l'alleanza con il Pd, ma il vero ostacolo - viene riferito sempre da via Bellerio - non sarebbe politico.
A frenare il nuovo dialogo tra i due ex alleati di governo ci sarebbe invece un problema di mancanza fiducia, da parte di Luigi Di Maio, nel rapporto personale con Salvini.