Matteo Salvini punterebbe sull'Agricoltura e su Gian Marco Centinaio con la speranza di sfondare il 'cordone sanitario' costruito a Strasburgo e Bruxelles dai partiti europeisti contro il gruppo dei sovranisti. Il segretario della Lega è convinto che non vi siano possibilità per l'Italia di ottenere il corposo portafoglio della Concorrenza nella nuova commissione Ue e quindi avrebbe detto al ministro leghista di tenersi pronto per la sfida europea. Perché così è vista, in casa Lega, la partita del commissario italiano: come una battaglia. "A Strasburgo sono pronti a impallinare chiunque presentiamo", dice Salvini ai suoi da giorni. "Si tratta di scegliere un kamikaze", gli fa eco il neo ministro per gli Affari europei, Lorenzo Fontana.
Non è pero' dello stesso avviso chi sta conducendo in prima linea la trattativa con l'Ue, ovvero il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che venerdì ha incontrato la presidente della futura commissione, Ursula von der Leyen. Rispetto ai dubbi della Lega, Conte ha ricevuto - viene sottolineato da Palazzo Chigi - ampie rassicurazioni sul fatto che la Concorrenza resti una possibilità per l'Italia. Nel rispetto dei patti - si sottolinea - c'è la massima attenzione a che la Concorrenza vada al nostro Paese. Per questo - viene spiegato da fonti parlamentari leghiste, anche se non confermato dai diretti interessati che mantengono il massimo riserbo - Conte, avrebbe preteso una rosa con più nomi da Salvini, mentre il segretario leghista sarebbe stato in un primo tempo orientato a dargli solo quello di Centinaio. Ecco, il 'kamikaze, per dirla con l'iperbole di Fontana.
In realtà, Centinaio sarebbe favorito dal fatto di essere ministro in carica (rispetto a Massimo Garavaglia, uno degli altri candidati, che è vice ministro). Ministro dell'Agricoltura, poi, un portafoglio più facile da ottenere, secondo i leghisti. Le altre possibilità che si tengono in considerazione in via Bellerio sono quelle dell'Industria o del Commercio. E qui tornerebbe in ballo Garavaglia che però a Salvini è fondamentale anche a Roma come 'presidio' al Mef. Mentre l'altra candidatura, che potrebbe essere favorita dal genere, sarebbe quella di Giulia Bongiorno.
La trattativa comunque è appena iniziata e c'è tempo fino alla fine di agosto per l'indicazione a von der Leyen, che deve incastrare le esigenze e le richieste dell'Italia con quelle di altri 27 Paesi. Il vero scoglio da affrontare per il commissario designato sarà poi il parere della commissione competente dell'Europarlamento. Il gruppo dei sovranisti di cui fa parte la Lega è rimasto a mani vuote finora nella partita delle nomine Ue: non è riuscito ad aggiudicarsi neanche la vice presidenza di una commissione. E, se l'atteggiamento dei cosiddetti partiti europeisti rimanesse immutato nella formula del 'cordone sanitario', il candidato leghista potrebbe essere bocciato anche nel caso in cui i componenti italiani della commissione appartenenti agli altri partiti, come Pd e FI - non è detto che lo facciano - votassero a suo favore nello scrutinio segreto.
Per esempio, nella commissione Agricoltura - viene calcolato da chi ne fa parte - non basterebbero i 5 italiani, sul totale dei 48 europarlamentari, a fare la differenza a sostegno della minoranza sovranista. Capita spesso, quasi tutti gli anni, che un candidato alla commissione sia bocciato durante le lunghe e puntigliose audizioni delle commissioni e il successivo voto. In Italia si ricorda il caso di Rocco Buttiglione nel 2004 per alcune frasi sui gay, ma non è affatto l'unico.