Qualche giorno fa durante un comizio della Lega quando Matteo Salvini ha fatto il nome di Luigi Di Maio sono partiti, viene riferito, i fischi dei presenti. Ma è stato lo stesso vicepremier a stoppare i mugugni: "Senza M5s tante cose non l'avremmo fatte. Bisogna continuare con loro" ha detto il segretario del partito dal palco. Anche i più critici sull'alleanza gialloverde ormai sottolineano che la finestra delle elezioni anticipate è ormai chiusa.
È lo stesso ministro dell'Interno a stemperare i toni sulla manovra ("Non faccio concorrenza a Conte") e neanche il "caso Spadafora" ha portato ad uno strappo, nonostante la richiesta di dimissioni avanzata nella Lega per le parole usate dal sottosegretario nei confronti di Salvini in un'intervista a Repubblica. Del resto M5s e Lega hanno lavorato, in un clima a volte teso, per trovare una mediazione sul dl sicurezza bis. Ma sono diversi i fronti che restano aperti.
Domani sera ci sarà un vertice alla presenza del premier proprio sull'immigrazione, per evitare 'sovrapposizioni' nell'esecutivo, come quelle che si sono registrate tra Salvini e Trenta. Giovedì poi l'incontro a palazzo Chigi sarà sull'autonomia. Con la Lega che punta a chiudere ("Ma siamo pazienti", dice Salvini) anche se all'interno di via Bellerio c'è qualche malessere pure per chi ha portato avanti il dossier.
"Non ci sono ancora testi condivisi tra le regioni e lo Stato", dice un 'big' del Carroccio. Una parte dei pentastellati continua a non gradire la linea di Di Maio. "Così ci facciamo dettare l'agenda, mostriamo la nostra debolezza", osserva un malpancista alla Camera. Ma il Movimento 5 stelle punta a rilanciare i propri temi nelle prossime settimane. Dal salario minimo (le distanze con la Lega si sarebbero accorciate, resta il tema delle risorse ma "l'accordo e' vicino", dice un esponente del Carroccio) all'acqua pubblica. La settimana scorsa c'è stata una riunione della maggioranza alla presenza del premier Conte. La Lega ha ribadito la sua posizione: non si può smontare il sistema delle srl e delle Spa che hanno in gestione l'acqua con quote anche dei comuni.
Da qui l'impasse ma il presidente del Consiglio ha convocato, riferiscono fonti parlamentari, i relatori del provvedimento per cercare di sciogliere i nodi. Si frena anche sulla riforma della giustizia: il ministro Bonafede ha annunciato a breve il provvedimento. "Ma noi non siamo d'accordo sul testo, vogliamo un profondo cambiamento non solo qualche ritocco", osserva un dirigente del Carroccio che sta seguendo il dossier.
Tempi stretti anche per Alitalia: fonti del Mise hanno spiegato che si va verso la costituzione di una newco con la maggioranza assoluta di Fs e Mef e che si rispetteranno i tempi, ovvero il termine del 15 luglio. Fonti parlamentari informate al dossier spiegano che Fs potrebbe arrivare al 37% e il Mef al 15%. Della partita anche Toto, difficile che ci sia Lotito ("ci deve dimostrare la sua solidità finanziaria", ha detto oggi Di Maio) mentre Atlantia - sottolineano le stesse fonti - potrebbe avanzare la sua manifestazione d'interesse l'11 luglio quando si terrà il Cda.
In ogni caso - rimarcano fonti parlamentari M5s - Atlantia da tempo èin contatto con Fs ma non può pensare al baratto sulla questione della revoca delle concessioni su Autostrade. Intanto Efromovich, primo socio della compagnia colombiana Avianca con il 79%, avrebbe avanzato informalmente l'offerta ad acquistare il tra il 30% e il 40% della newco. "Non si può escludere Atlantia", dice un esponente della Lega, "non dimentichiamo che un altro tema - aggiunge la stessa fonte - è chi farà il piano industriale...". Ancora da risolvere inoltre la questione ex Ilva. "Non dobbiamo perdere neanche un lavoratore", dicono dalla Lega.
Altro fronte caldo è quello sulla flat tax. Salvini è stato netto: "Non aumentiamo l'Iva". Ma sulla legge di bilancio il confronto entrerà nel merito nei prossimi giorni. Soprattutto dopo il 20 luglio, quando sarà certificata l'impossibilità di andare al voto. "Vogliamo abbassare le tasse concentrandoci sul taglio del cuneo fiscale", ha rilanciato il ministro dello Sviluppo e del Lavoro.
Nella Lega smorzano i contrasti con M5s: "L'importante è arrivare a ridurre le tasse. Vedremo come fare". L'argomento rimpasto è al momento 'congelato'. "Chiedete ai 5 Stelle, c'è l'urgenza, non come Lega, ma come governo italiano, di avere un ministro a Bruxelles", ha sostenuto Salvini. Per il ministero per le Politiche Ue si fa sempre il nome di Fontana. Un'ipotesi che aprirebbe poi il cantiere per una ridefinizione della squadra di governo. Mentre per il ruolo di Commissario europeo circola sempre, tra i nomi, quello di Giorgetti.
"Ma in Europa - si lamenta un esponente del partito di via Bellerio - hanno messo su un cordone sanitario contro di noi...". Qualora Giorgetti dovesse traslocare si libererebbe la poltrona del sottosegretario alla presidenza del Consiglio che in quel caso potrebbe essere occupata dalla Bongiorno. La Lega poi potrebbe anche nominare i componenti mancanti al ministero delle Infrastrutture e chiedere il cambio del ministro Toninelli. "Anche se - fanno sapere fonti leghiste - ormai la realizzazione della Tav non la ferma più nessuno".