Una "pericolosa deriva sessista" affligge l'Italia, con l'aggravante che gli "insulti alle donne arrivano proprio dalla politica, anzi dai suoi esponenti più importanti". È l'atto di accusa di Vincenzo Spadafora, sottosegretario alle Pari opportunità del governo M5s-Lega. Nella durissima intervista a 'Repubblica', che apre una nuova, rischiosa, faglia nel governo, l'esponente pentastellato, ritenuto molto vicino a Luigi Di Maio, punta dritto contro Matteo Salvini. "Gli attacchi verbali del vice premier alla capitana Carola", definita "criminale, pirata, sbruffoncella", hanno "aperto la scia dell'odio maschilista contro Carola".
Intervista che ha suscitato l'ira dei leghisti che, con i capigruppo al Senato e alla Camera Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, ne hanno chiesto subito le dimissioni. Richiesta confermata più tardi dallo stesso Salvini. "Cosa sta a fare Spadafora al governo con un pericoloso maschilista? Se pensa che sono così brutto e cattivo, fossi in lui mi dimetterei e farei altro, ci sono delle Ong che lo aspettano", ha detto, durissimo, il ministro dell'Interno.
Risultato immediato: è saltata la cabina di regia per l'attuazione del piano sulla violenza contro le donne e la successiva conferenza stampa che era prevista per oggi con Giulia Bongiorno. L'annullamento è stato comunicato da Spadafora che ha addotto "motivi personali". "A breve, il sottosegretario annuncerà le date di riconvocazione di entrambe, considerato il rilievo strategico del sostegno ai centri anti violenza e a tutte le iniziative legate alle Pari Opportunità", ha scritto in una nota.
Prova a gettare acqua sul fuoco Di Maio: "Quanto casino per una intervista, ma è possibile che ora il problema di questo Paese debba diventare una intervista? Pensiamo a lavorare piuttosto visto che i risultati ci sono. Sono già partiti quasi tutti gli appalti, il 96%, dei 400 milioni stanziati per i Comuni. Questi sono temi di cui deve parlare il governo e che ci rendono orgogliosi. Quindi lavoriamo e andiamo avanti".
Per FI il sottosegretario è un cinico. Il Pd lo difende
Tra i commenti, Forza Italia si è schierata contro Spadafora, mentre il Pd ha preso le difese del sottosegretario M5s. "Il cinismo di Spadafora è incredibile - ha lamentato la capogruppo di FI alla Camera, Mariastella Gelmini -. Su Repubblica attacca le regioni e i centri anti-violenza negando di non aver dato i fondi per loro previsti e, oggi che tutti attendevano la cabina di regia per discutere finalmente del piano antiviolenza, Spadafora annulla tutto perché non solo non ha idee ma con la sua intervista ha fatto arrabbiare la Lega e Salvini".
"Fa piacere leggere che anche il sottosegretario Spadafora si sia finalmente accorto che c'è una responsabilita'' politica precisa di alcuni ministri del suo governo nella "pericolosa deriva sessista" che sta vivendo il nostro Paese. Noi lo denunciamo da tempo nel silenzio generale", ha commentato invece la deputata dem, Lucia Annibali. "La lotta alla violenza di genere non si può fare con gli slogan, occorre lavorare costantemente per sradicare la cultura e i pregiudizi che ancora resistono e che la alimentano".
"Invece - spiega la deputata democratica - assistiamo ad una pericolosa regressione del linguaggio e del discorso pubblico che minaccia i diritti delle donne. Ma la stigmatizzazione non ci basta, servono fatti concreti. Vogliamo che il ddl Pillon venga ritirato, che l'affido condiviso in caso di violenza intra-familiare e l'alienazione parentale spariscano dal tavolo".