Il premier Giuseppe Conte punta ad abbassare i toni con la Commissione Europea, "vedo tanta agitazione, la lettera conterrà un messaggio politico", dice. Ma sulla procedura di infrazione per disavanzo eccessivo i messaggi giunti da Bruxelles sono chiari: servono impegni ben precisi. Il presidente del Consiglio però sottolinea di voler rivolgersi alla "nuova legislatura europea", non quindi ai vertici in scadenza, "quindi che arrivi un giorno prima o un giorno dopo non cambierà molto". Resta il tentativo di richiedere più tempo per il negoziato e regole meno rigide per il futuro, facendo emergere "l'apporto critico" che Roma intende portare avanti, in sostanza "il primato della finanza non offre delle chance di crescita all'Europa".
Forse mercoledì il vertice con i vicepremier
Conte avrà un confronto sul contenuto della missiva da inviare alla Commissione con i vicepremier Salvini e Di Maio, in un vertice che si dovrebbe tenere mercoledì, giorno in cui M5s e Lega cominceranno a discutere più approfonditamente anche sulla riforma della giustizia con lo stesso premier che invoca calma per non agire "a caldo", dopo il caos che ha colpito il Csm. "C'è un clima di fiducia. Adesso - ha sottolineato Conte da Parigi - dobbiamo lavorare nell'interesse dei cittadini italiani. Affrontare questo passaggio, per quanto riguarda l'avvio di questa procedura, con unità di intenti. Dobbiamo lavorare nella stessa direzione di marcia. Scongiurare questa infrazione".
A metà settimana quindi si tireranno le somme, con Conte che illustrerà la posizione italiana nell'informativa alle Camere in vista del prossimo Consiglio Ue. Il 20 e il 21 giugno il premier giocherà in Europa la partita sulle nomine: "L' Italia è pienamente coinvolta", sottolinea. Nessun isolamento, la rassicurazione del premier che venerdì a Malta ha avuto un colloquio con il presidente francese Emmanuel Macron: "L'ho trovato molto attento - riferisce - alle ragioni dell'Italia, che poi spiegherò ancor meglio nei passaggi successivi e nelle sedi opportune. Sicuramente anche da parte della Francia c'è anche molta sensibilità alla istanze di stabilità sociale e non solo stabilità finanziaria".
In attesa del vertice M5s e Lega rilanciano le proprie agende. Con Luigi Di Maio che ha riunito i ministri pentastellati per mettere un argine ai 'desiderata' della Lega. "Il Dl dignità - il paletto del capo politico M5s che ha rilanciato su salario minimo, conflitto d'interesse e taglio del cuneo fiscale - non si tocca".
Salvini a Washington irrita il M5s
Nello stesso momento Matteo Salvini incontrava a Washington il segretario di Stato americano Mike Pompeo. Toccando tutti i temi della politica estera: dal 5G ("Lavoriamo per verificare le problematiche e gli eventuali rischi concreti che ci possono imporre una riflessione") agli F35 ("Non si rimangiamo gli accordi"), dal rapporto con la Cina a quello con l'Iran: "Sono d'accordo con le preoccupazioni Usa".
Gelo da parte del Movimento 5 stelle sulla trasferta americano del vicepremier. Ad insorgere contro il partito di via Bellerio è Di Battista: "Se la Lega - argomenta - ogni giorno vuole mettere bocca sulle intercettazioni e su ogni cosa, in maniera subdola tirando il sasso e nascondendo la mano... A Salvini non interessa il miglioramento della vita degli italiani, sono politicanti". L'ammissione però è che M5s non può mollare il governo.
"Occorre contrastare le spinte al protezionismo", dice Conte che pur sottolineando come "il 2019 verrà ricordato come un anno sicuramente di rilievo nella storia dei rapporti tra Italia e Cina" evita qualsiasi polemica con Salvini: "Nella politica estera del governo non c'è nessuna discrepanza e la fedeltà dell'Italia all'alleanza euroatlantica è confermata ai massimi livelli. Nessun equivoco con il presidente Trump".