Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non ha ancora terminato la conferenza stampa a palazzo Chigi che già il Pd parla apertamente di "crisi" e chiede che il premier si presenti davanti al Parlamento. "Le parole di Conte hanno aperto ufficialmente la crisi di Governo", afferma il capogruppo dem Graziano Delrio che chiosa: "Adesso, se è rimasto almeno un minimo di rispetto delle istituzioni democratiche, Conte prenda coraggio e venga a riferire in parlamento sull'inattività del governo che dura da mesi e sulle sue intenzioni".
Per il segretario Pd, Nicola Zingaretti, "Conte ha ammesso la paralisi, il disastro e il fallimento del suo governo che noi denunciamo da settimane". Insomma, il leader dem ritiene che il premier debba presentarsi in Parlamento e verificare se ha ancora la fiducia: "Conte vada in Parlamento a raccontare la crisi che ha evidenziato oggi e verifichi se ha ancora una maggioranza che lo sostiene alle Camere".
Secondo l'ex premier Paolo Gentiloni le parole di Conte rappresentano "la differenza impalpabile fra un ultimatum, un penultimatum e una resa". Inappellabile il giudizio di Carlo Calenda, che vede le elezioni a breve: "Non ho nessuna stima di Giuseppe Conte come presidente del Consiglio ma ha fatto il discorso che doveva fare per certificare la morte del governo del cambiamento. Prepariamoci".
Niente sconti nemmeno da un altro ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi: "Quando un premier parla alla nazione deve dire qualcosa di importante. O più semplicemente dire qualcosa. Un leader ha il dovere di indicare una strada, di avere coraggio, di non essere un fantoccio. La conferenza stampa di Conte segna oggi una figuraccia per le istituzioni e per Palazzo Chigi". Quindi, l'ex segretario Pd lancia l'affondo: "Mai nella storia repubblicana si era palesata cosi' evidente la figura di un premier che non decide, non conta, non governa".
Ma i dem non sono l'unica forza di opposizione ad esprimere un giudizio pesante nei confronti dell'inquilino di palazzo Chigi. Per Forza Italia il governo è giunto al termine del suo percorso. Non ne ha alcun dubbio Silvio Berlusconi: "Invece di chiarirsi faccia a faccia coi suoi vicepresidenti, Giuseppe Conte ha convocato una conferenza stampa per chiedere a loro se intendono proseguire con l'esperienza di governo o meno. È chiaro a tutti gli italiani che questa esperienza di governo è arrivata al capolinea", sentenzia il leader azzurro, che 'invoca' le urne: "Siamo pronti", garantisce, assicurando la vittoria del centrodestra.
Tranchant anche il commento del portavoce dei gruppi FI, Giorgio Mulè: "Il premier ha rinunciato alla dignità". "Conte, aprendo di fatto una crisi, ha ammesso di non contare nulla", osserva la capogruppo Mariastella Gelmini. Anche Leu chiede che la crisi di governo venga parlamentarizzata e che Conte parli alle Camere. Dello stesso avviso il segretario del Psi, Enzo Maraio: "Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parlando oggi agli italiani ha aperto ufficialmente una crisi extraparlamentare. I continui litigi e prevaricazioni da parte dei suoi due vice premier non consentono più di svolgere una azione di governo a favore degli italiani. Ora riferisca in Parlamento quanto prima".
Vede le urne a breve anche Giorgia Meloni: "Governo alle prese con il 'Gioco del cerino' tra Conte, Lega e M5s per vedere a chi affibbiare la responsabilità di far cadere il Governo prima di dover affrontare la legge di Bilancio", è il pensiero della presidente di FdI. Per Nicola Fratoianni "il presidente del Consiglio dovrebbe parlare davanti alle Camere e non in questo modo. Siamo ormai a un presidente del Consiglio costretto a dire pubblicamente ai due contraenti che devono smetterla di litigare, pena le sue dimissioni. La situazione mi sembra chiara e al capolinea".