Oggi il premier Conte parlerà al Paese. Con una conferenza stampa o un messaggio in tv, è ancora da decidere. “Non è detto che il format scelto dalla comunicazione del premier sarà quello della conferenza stampa. Forse si tratterà di un messaggio pubblico, senza domande”, annota la Repubblica. Ma parlerà “dopo le 17, a Borse chiuse per evitare contraccolpi sui mercati, il premier Giuseppe Conte parlerà agli italiani. Ma affinché i due vicepremier intendano”, sottolinea l’edizione cartacea de Il Fatto Quotidiano.
Così tutti o quasi i quotidiani in edicola provano a immaginare quale sarà la linea del discorso di Conte, nei toni come nei contenuti. Con tanto di virgolette. Lo scenario, lo sfondo del discorso sarà “certamente un bilancio del primo anno di governo, considerando le cose positive fatte insieme dai due alleati, le misure approvate, quelle in cantiere e in via di approvazione parlamentare”.
E se di bilancio si tratta, per altro al giro di boa di una anno di governo gialloverde, che ora sta diventando più verde che giallo, il suo discorso sarà anche “uno spartiacque, una sorta di cesura, perché è ad un bivio che è arrivata la sorte dell’esecutivo, e questo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte lo dirà chiaramente e senza reticenze: ‘O si recupera un metodo di lavoro, si affronta un’operazione di fiducia che riporti programmazione e omogeneità nell’azione di governo, oppure vengono meno le condizioni per proseguire’” riporta tra virgolette il Corriere della Sera.
Che però nel capoverso successivo avverte che “sarà questo il senso, se non le parole esatte, del discorso che oggi il premier farà agli italiani, agli elettori, a tutti coloro che guardano con ansia alle prospettive dell’alleanza gialloverde”. “’Sono disposto ad andare avanti, ma non con un governo in agonia’, sosterrà” scrive anche la Repubblica. Anzi, “di più: il premier ricorderà ai suoi due vice i mesi ‘difficili’ che attendono l’Italia. E sgancerà infine la bomba: ‘Devo avere i margini per trattare con l’Europa - questo il senso del suo ragionamento, secondo diverse fonti - perché non sarò io il primo presidente del Consiglio a mettere la firma su un’eventuale procedura d’infrazione dell’Italia per debito. Devo pensare al bene del Paese’”. “Di certo, il presidente del Consiglio doserà come sempre virgole e aggettivi” avverte la Repubblica. E forse sarà costretto a dosare o cambiare anche le virgolette.
Ad ogni modo per i quotidiani in edicola quello di Conte sarà il discorso dell’”ultimatum” ai due litiganti, Salvini e Di Maio. Ma, secondo il Corriere, “includerà il suo personale destino”. Ovvero? “Un vertice di programma potrebbe essere la soluzione. Senza si discute del nulla, si fanno solo titoli sulle tv, e a questo gioco il premier ha intenzione di sottrarsi”. Significa dimissioni? Elezioni? L’interrogativo resta in sospeso, perché oltre il quotidiano non riesce a immaginare. Ma per Il Foglio in edicola e il quotidiano di via Solferino, la giornata odierna è anche l’occasione per tirare le somme di un anno di Governo: “Il collasso del cambiamento” titola il primo, “Un anno di governo e le due patrie (tra giallo e verde)” il secondo.
“Detterà a Lega e 5Stelle le sue condizioni per continuare a guidare un governo già sbrindellato in campagna elettorale e non più pervenuto dopo le Europee” scrive Il Fatto, anche se Conte “non nascondeva con i suoi collaboratori che al momento le elezioni sono l’opzione più probabile” si legge ancora sul quotidiano diretto da Marco Travaglio, che aggiunge: “Di Maio non le vuole, ma nel M5s cresce la pressione per staccare subito la spina, prima che Salvini cannibalizzi quel che resta del Movimento e lo trascini al 10%. Anche Salvini, negli ultimi colloqui informali col premier, è apparso molto combattuto: la vecchia Lega preme per rifare il centrodestra, con la Meloni se non anche con B.”. Sui quotidiani ipotesi e scenari più diversi si accavallano e affastellano.
Insomma, nei colloqui Conte cercherà di imporre un metodo o “il suo metodo di lavoro” anche per verificare se possono esistere le condizioni per proseguire il lavoro di governo “senza logoramenti”. Quindi riferirà al Colle e anche al Paese per sciogliere la sua riserva perché “l’Italia non può restare in questa incertezza per più di un’altra settimana”, osserva Il Fatto.
“Come Conte anche il ministro dell’Economia in questa fase non sa qual è il suo mandato”, scrive La Stampa su carta. E Tria “sente, come Conte, di non aver un mandato preciso dalla maggioranza in un frangente che di qui a mercoledì rischia di diventare esplosivo”. Mercoledì, il giorno della risposta di dell’Europa alla “lettera scarlatta” e delle polemiche inviata da Tria qualche giorno fa per rassicurare sui conti.
“Questo il copione, con un esito che sembra ormai già scritto”. Chiosa la Repubblica. “Conte proverà da oggi, disperatamente, a cambiarne il finale”. Più che un ultimatum, dunque, il suo discorso potrebbe essere oggi anche un penultimatum.