Matteo Salvini ha detto "chiaramente" a Giuseppe Conte che il governo M5s-Lega, per lui, "deve andare avanti" e fornito al presidente del Consiglio la "garanzia" di un suo impegno in tale direzione. Nel colloquio riservato a Palazzo Chigi il vice premier leghista avrebbe, inoltre, espresso una sorta di "attestato di fiducia personale" per il ruolo svolto dal premier. Ma avrebbe posto condizioni ben precise sull'agenda del governo e sulla squadra.
"Il punto non è chi fa che cosa", è il ragionamento che si fa ai vertici della Lega, riferiscono fonti governative del partito, "ma la condizione che ha posto Salvini è che si facciano le cose".
Le priorità e i temi rilanciati da Salvini sono noti, anche perché ripetuti come una 'litania' dal leader leghista negli ultimi giorni: flat tax, autonomia e riforma della giustizia. Altri temi cari al segretario della Lega sono lo sblocco dei cantieri, lo stop agli investimenti per la difesa e la gestione dei rifiuti. E questo punta il faro della Lega su tre ministeri, anche se non significa che Salvini rivendichi posti o poltrone, si precisa.
"Non vogliamo prendere il posto di Toninelli e Trenta ma è evidente che in quei ministeri ci sono stati dei problemi: lì bisogna cambiare, anche i 5 stelle d'accordo, e sarà molto difficile cambiare mantenendo le stesse persone" dice una fonte.
L'altra questione che la Lega pone è quella ambientale: la gestione dei rifiuti deve produrre ricchezza come avviene ovunque in Europa, va ripetendo da settimane Salvini. E anche su questo si segnalano ostacoli al ministero dell'Ambiente di Sergio Costa.
Tanto che, più tardi, il ministro dell’interno chiosa: “Se nei Cinque stelle prevalesse la linea della barricata e del 'no' a ogni costo, valuteremo. Io voglio lavorare a andare avanti".
Ad ogni modo, non è la giornata dello scontro. L'incontro con Conte è andato "bene". "Abbiamo parlato di cose da fare: riforma della giustizia, della pubblica amministrazione. Sull'autonomia c'è sintonia, sul decreto sicurezza siamo ampiamente pronti, sulla riforma fiscale c'è la volontà di andare avanti, poi c'è il tema Europa, lettere, richiami, su cui abbiamo chiesto il voto degli italiani", ha affermato.
"Non conosco i contenuti del suo incontro con Di Maio e capisco le ore e i giorni che stanno vivendo gli amici dei Cinque stelle e non mi permetto di commentare le scelte altrui", ha poi aggiunto.
A chi gli chiedeva quando potrebbe esserci un vertice a tre, con Conte e Di Maio, ha risposto: "Io sono pronto ma se domani i Cinque Stelle votano su Di Maio immagino che non ci vedremo. Ci sono partiti che stanno facendo dibattito interno non voglio fare forzature".