Al Vaticano non è piaciuto che, in chiusura del suo comizio sabato a Milano, Matteo Salvini brandisse il rosario e invocasse la Madonna. "Credo che la politica partitica divida, Dio invece è di tutti. Invocare Dio per se stessi è sempre molto pericoloso" ha detto il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, a margine della Festa dei Popoli a San Giovanni in Laterano, come trasmesso dalle telecamere di Rainews24.
Il leader della Lega aveva chiuso il comizio in Piazza Duomo baciato il rosario e si era affidato "al cuore immacolato di Maria" che "porterà la Lega alla vittoria". Avvea mostrato per la prima volta il rosario l'anno scorso durante il comizio di chiusura di campagna elettorale per le politiche. "Ci hanno deriso, ci hanno attaccato ma il 26 maggio vinciamo noi", ha detto sabato dopo aver citato diversi santi, patroni d'Europa, tra cui Santa Caterina da Siena e San Benedetto. "Affidiamo a loro il futuro, la pace e la prosperità dei nostri popoli", aveva detto.
Disappunto ha mostrato anche Famiglia Cristiana nel suo editoriale commentando il comizio. "Il rosario brandito da Salvini e i fischi della folla a papa Francesco, ecco il sovranismo feticista" scrive il settimanale, "Ieri pomeriggio è andato in scena a Milano l'ennesimo esempio di strumentalizzazione religiosa per giustificare la violazione sistematica del nostro Paese dei diritti umani. Mentre il capopolo della Lega esibiva il Vangelo, un'altra nave carica di vite umane veniva respinta e le Nazioni Unite ci condannavano per il decreto sicurezza".