Si sarà pure tirato fuori dalla contesa, messo di lato, fatto un passo indietro, lasciato la scena e il fronte di lotta e di governo a Luigi Di Maio, ma una cosa è certa: quando il gioco si fa duro, Beppe Grillo entra in campo e comincia a giocare. A gamba tesa. Per scagliarsi contro Salvini in persona e il suo spin doctor mediatico, Luca Morisi, assurto in questi giorni agli onori della cronaca per aver scattato una foto del leader leghista che imbraccia un mitra e per aver scritto un post un po’ spinto: “Vi siete accorti che fanno di tutto per gettare fango sulla Lega? Si avvicinano le Europee e se ne inventeranno di ogni per fermare il Capitano. Ma noi siamo armati e dotati di elmetto! Avanti tutta, Buona Pasqua!”
Così presa carta e penna, ieri Grillo ha scritto a Il Fatto, che oggi pubblica la lettera indirizzata espressamente a Marco Travaglio (“Caro direttore”) e che il quotidiano titola così: “Il Ministro dell’Interno a sua insaputa”. Ed è una lettera che prende spunto dal doppio caso “foto di Pasqua Salvini con mitra” – “spin doctor Luca Morisi”, per dire che “nel Paese di mafia, camorra e ‘ndrangheta, il Viminale parla solo di migranti”.
E non è una lettera leggera. E suona anche come appoggio diretto e persino incondizionato del Capo spirituale e morale del Movimento all’azione politica del leader Di Maio di questi giorni nei confronti dell’alleato di governo: leggi pure, in particolare, “caso Siri” e richiesta di dimissioni del sottosegretario indagato. Ma la foto viene liquidata così: “’Una sagra della polenta vi distruggerà’ è il motto di questa immagine destinata, ne siamo certi, a passare alla storia”, scrive sarcastico Grillo.
E di seguito il fondatore del M5s dice di avere sottoposto lo scatto affidandolo ad un “Esame e analisi del reperto n 34/8b del gruppo di ricerca del Blog di Beppe Grillo”, il cui responso è stato questo: “Si tratta di una immagine che mette insieme lo spirito paesano sagreste e agreste, tipico della Lega, con quello della ‘modernità politica’. Cioè la presenza dello stesso spin doctor laureato in filosofia, presumibilmente più intelligente del politico di cui si occupa”.
Ma cos’è Salvini con un mitra in mano? Null’altro che “uno sviluppo di Salvini vestito da poliziotto o altra forza armata” quindi “nulla di nuovo cuoce in pentola”, rileva Grillo, tanto più se si tiene conto del fatto che la foto “è un’iniziativa del garzone mediatico”.
Tuttavia, proprio quest’ultimo “sa che il suo soggetto vive un forte senso di inadeguatezza: uno che diventa ministro dell’Interno in Italia – regno della criminalità organizzata – ma parla solo di immigrati, ovviamente ha paura delle vere sfide che il ruolo gli porta a competenza”. Aspetto per il quale “ha dalla sua quasi tutto il popolo italiano, abituato a fingere di non sapere che Mafia, Camorra e ’Ndrangheta esistono anche se il ministro dell’Interno non ne parla”. In realtà ne parla.
Accusa diretta e molto pesante, proprio alla vigilia del 25 aprile giorno in cui il ministro ha annunciato di voler festeggiare proprio a Corleone contro la mafia. E che il ministro vedrà come un’onta, da lavare in qualche modo.
“Probabilmente l’assistente mediatico in questione è l’unico a ricordarsi che il Matteo è ministro, in particolare dell’Interno, e coglie appena può l’occasione per appendere un paio di attributi finti al Carroccio, in linea con moltissima parte del popolo italiano: non vedere ma ostentare, non sapere ma parlare” è la incendiaria conclusione. Che arderà di sicure nuove polemiche.