Monta la polemica a Vibo Valentia per il "saluto romano" fatto dalla candidata a sindaco del centrodestra, Maria Limardo, durante un incontro aperto alla stampa nella sede di Fratelli d'Italia sita su corso Vittorio Emanuele III. In vista delle elezioni Europee del 26 maggio nella sede di Fdi sono stati presentati due candidati: Maria Rosaria La Grotta, già consigliere comunale a Vibo, e Caio Giulio Cesare Mussolini, pronipote del duce Benito Mussolini.
Nel fare ingresso nella sala, la Limardo con il braccio teso e alzato ha salutato "romanamente" i presenti. Il gesto sta suscitando in queste ore diverse polemiche, in particolare in città e negli ambienti politici cittadini e provinciali, soprattutto perché la coalizione di Maria Limardo ospita anche consiglieri comunali uscenti che provengono dalla sinistra e dal Pd. "È stato un gesto goliardico - ha dichiarato la Limardo - perché è nota la mia appartenenza alla destra sociale e la mia storia politica. Mia nonna è stata segretaria del Fascio".
Maria Limardo, già consigliere comunale con Alleanza nazionale e poi assessore dal 2002 al 2005 con la prima giunta del sindaco Elio Costa, dopo un passaggio in Futuro e Libertà nel 2010 ha sfiorato l'elezione a consigliere regionale con Forza Italia. È sostenuta da una colazione che comprende Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega con Salvini e Udc.
M5s, Pd e Anpi condannano
"Non si può minimizzare il gesto del saluto fascista della candidata a sindaco di Vibo Valentia al candidato alle europee, nella circoscrizione Sud, di Fratelli d'Italia", commenta l'eurodeputata del Movimento 5Stelle Laura Ferrara, nuovamente candidata nella lista pentastellata alle prossime Europee, "un gesto che dà la misura di come certa politica sia legata in maniera nostalgica a ideologie totalitariste e antidemocratiche, tutto il contrario di ciò che dovrebbero rappresentare".
"È un gesto che richiama idee e movimenti nefasti del passato, segnale di superficialità verso valori fondamentali del nostro Paese, che non dovrebbe appartenere a chi vuole rappresentare una comunità", dice il commissario regionale del Partito Democratico della Calabria, Stefano Graziano, "a destra, nell'epoca del marketing politico l'onda mediatica di social e giornali è funzionale a far parlare di sè, sminuendo ovviamente il senso della memoria storica e la portata dei valori cui la nostra società è depositaria".
"Quel braccio teso, il candidato a sindaco di Vibo valentia Maria Limardo prova a giustificarlo come una goliardata. Una goliardata come lo erano l'olio di ricino, il manganello, il confino coatto, la violenza e la guerra che quel saluto rievocano con forza. Come darle torto: per un ventennio gli italiani si sono divertiti un mondo per le gesta goliardiche di un regime dittatoriale", afferma invece il presidente provinciale dell'Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia) di Vibo Valentia, Silvestro Scalamandré.