Aggiornato alle ore 23,50 del 16 aprile 2019.
Si è dimessa la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, indagata nell'inchiesta sulle nomine nella sanità. "Lo faccio per tutelare le istituzioni", ha spiegato in una lettera.
Una lettera indirizzata alla presidente dell'assemblea legislativa Donatella Porzi come previsto dallo Statuto regionale. "Io sono una persona perbene, per me la politica è sempre stata fare gli interessi generali - si legge - da sindaco della mia città, da europarlamentare e in questi anni di presidente di regione. Quello che sta accadendo non solo mi addolora ma mi sconvolge - prosegue - e sono sicura che ne uscirò personalmente a testa alta perché, credetemi, io non ho niente a che fare con pratiche di esercizio del potere che non siano rispettose delle regole e della trasparenza, rifuggendo sempre da consorterie e gruppi di potere".
"Le istituzioni vengono prima delle persone che le guidano che non possono avere ombre che rafforzerebbero il già difficile rapporto di fiducia con i cittadini. Ritengo doloroso ma giusto rassegnare ora le mie dimissioni da presidente della Regione Umbria perché ritengo di tutelare così l'istituzione che ho avuto l'onore di guidare, salvaguardare l'immagine della mia regione e della mia comunità e al tempo stesso avere la libertà di dimostrare la mia correttezza come persona e come amministratore pubblico. So così di fare la cosa più giusta e più coerente con i miei valori, quelli della mia famiglia con quelli della comunità politica a me più vicina".
"Ringrazio - conclude Marini - chi in questi giorni difficili e complessi mi ha dato fiducia e attestati di stima. Mi pare importante mandare un saluto a tutti gli umbri e alle popolazioni della Valnerina, colpite dal sisma, con le quali ho condiviso le fasi più difficili ma umanamente più intense del mio mandato istituzionale. So di fare la cosa più giusta per l'Umbria, questa mia bellissima terra, ricca di storia, cultura e valori di solidarietà".