Le norme che consentiranno di procedere ai rimborsi "diretti" dei risparmiatori truffati dalla banche rientreranno nel decreto Crescita, approvato 'salvo intese' la settimana scorsa dal Consiglio dei ministri. La rassicurazione è arrivata ieri dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
In origine le norme dovevano rientrare nel decreto preparato dal ministero dell'Economia, poi, non senza qualche tensione, il governo ha deciso di scorporarle e procedere a un incontro, non risolutivo, con le associazioni. E quindi la decisione, annunciata giovedì anche dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, di tornare al dl crescita.
"Pronti a rafforzare le Popolari"
"Il mio governo, per ristabilire giustizia, è intervenuto a tutela dei risparmiatori e provveduto a stanziare 1,5 miliardi di euro nel prossimo triennio. Voglio rassicurare tutti i risparmiatori interessati che le norme che abbiamo predisposto consentiranno la liquidazione diretta e comunque rapida degli indennizzi a tutti i risparmiatori", ha garantito Conte, parlando nel corso della cerimonia di consegna dei premi 'Donato Menichella' a Palazzo Madama.
"Queste norme - ha proseguito - saranno inserite nel decreto crescita, ora che lo vareremo definitivamente. Abbiamo introdotto una soluzione molto innovativa ma solida, resistente ai vincoli stringenti europei. Confido che tutti i risparmiatori possano considerare con soddisfazione questa iniziativa normativa".
Sulle banche popolari, ha poi assicurato il premier "il governo è vigile e pronto a fare quanto necessario per il loro rafforzamento, nell'ambito dei suoi poteri e nel rispetto delle regole di mercato". "L'Italia si sta battendo in sede europea per trovare una modalità per affrontare le crisi bancarie evitando una liquidazione atomistica. Lo ha fatto con successo presso la Corte di Giustizia Europea, la cui recente sentenza Tercas riapre la strada per l'uso di uno strumento nazionale nella gestione delle crisi di banche di minore dimensione".
Le critiche del Pd
Critiche le opposizioni. "Con l'annuncio di Conte, che parla di 'rimborsi diretti o rapidi' e di 1,5 miliardi stanziati dal governo, l'avvocato del popolo riesce a dire due menzogne in una sola frase", ha sostenuto Silvia Fregolent, capogruppo Pd in Commissione Finanze della Camera. "Sono ormai mesi - ha spiegato - che Conte fa promesse di rimborsi indiscriminati alle persone danneggiate dalle banche. È strano non abbia ancora capito che, in base alle regole attuali, se non venissero previsti anche degli arbitrati (e quindi la possibilità di scontentare qualcuno), si bloccherebbero le procedure di indennizzo e nessuno dei danneggiati verrebbe rimborsato".
"L'alternativa secca tra 'diretti o rapidi' è dunque una prima menzogna", prosegue l'esponente dem, "la seconda la cifra stanziata, che secondo Conte ammonta a 1,5 miliardi. Perché allora nel Def, a pagina 128, il suo governo scrive che le risorse a disposizione nel prossimo triennio ammontano a 750 milioni di cui sono 50 nel 2019?". "È dunque evidente che il premier, come del resto Salvini e Di Maio, continuano imperterriti a prendere in giro le persone. Quando la smetteranno? Ci auguriamo che le manifestazioni di protesta gia' in programma per la prossima settimana li aiutino a uscire dal loro mondo parallelo", ha concluso.