Mentre il cavallo morente di viale Mazzini scalcia e cerca di resistere ai conflitti interni del civico 14 e anche al suo ineluttabile destino, che sono poi l’orizzonte delle elezioni europee il 26 maggio (“Non ai faccia a faccia. Tribune elettorali, M5S e Lega contro il format basato sul dibattito tra leader” annuncia la Repubblica), nel giorno in cui si annuncia il rientro di Raffaella Carrà su Rai3, sta per riaffacciarsi anche un “volto nuovo” della vecchia-nuova tv: Daniele Luttazzi. Ancora la Repubblica racconta l’incontro tra il comico e il direttore di Rai2 Carlo Freccero, che rilancia: “Luttazzi è pronto ora Salini decida”.
Sono trascorsi 18 anni dall’editto bulgaro di Berlusconi “causa Satyricon e a 12 anni dall’allontanamento da La7 causa Decameron, e a nove dallo scandaloso monologo a Rai per una notte, l’iniziativa di Michele Santoro contro la censura in Rai” ma ora Il rientro in televisione di Daniele Luttazzi è vicino.
Succederà ad ottobre 2019 nella seconda serata di Rai2, con un programma di 50 minuti neanche a dirlo satirico”. “Ha un titolo bellissimo scelto da Luttazzi” ma il direttore non lo può svelare si legge nella cronaca. Freccero l’aveva promesso e il rientro sembra riuscito. “Per incontrarlo nel suo ufficio a viale Mazzini – scrive ancora il quotidiano - Luttazzi è volato a Roma da Valencia, in Spagna, dove si è stabilito da qualche anno. Nella riunione durata un’ora e venti minuti il comico ha illustrato per grandi linee il programma e le sue rubriche: ‘Lo show è già scritto, va solo declinato, del resto in questi anni Luttazzi di tempo a disposizione ne ha avuto, ne ha scritti sei, non uno solo, di programmi. Adesso si tratta di vedere le condizioni editoriali e di controllo, perché devo poterlo sempre esaminare prima che vada in onda, questo dev’essere chiaro; poi, superato il primo scoglio, vedremo quanto costa, perché oltre una certa capacità di spesa non posso andare’”.
Il ritorno del comico in Rai “dopo 17 anni”, Il Fatto Quotidiano lo mette addirittura in prima pagina, al centro. “Freccero gli dà otto puntate” si legge nel titolo. Per il quotidiano diretto da Marco Travaglio, che il 14 marzo 2001 venne intervistato dal comico nella trasmissione di Rai 2 Satyricon per parlare del suo ultimo libro “L’odore dei soldi”, “restano però da negoziare ‘il contratto del protagonista, i costi di realizzazione del programma e le condizioni’. Capitolo delicato, quest’ultimo, perché Freccero ha detto chiaramente, anche in Vigilanza, di voler esercitare un controllo editoriale su tutto quello che andrà in onda. Se Luttazzi sarà d’accordo, come sembra, bisognerà poi vedere quale sarà la sua disponibilità a operare eventuali modifiche”.
“La storia televisiva di Luttazzi in Rai parla di un percorso minato – ricorda La Stampa – con i testi dell’attore spesso al centro di vivaci polemiche politiche che gli erano costate la defenestrazione bulgara. Paradossalmente il comico romagnolo aveva goduto di maggior libertà nelle reti Mediaset, dove aveva lavorato con la Gialappa’s Band senza che la sua satira finisse nel mirino della politica. Ma le stagioni cambiano e l’inatteso successo del Satyricon di Luttazzi sulla popolarissima Raidue di allora diventò un problema per il Cavaliere. Ora il ritorno (salvo sorprese) sulla stessa rete, con una politica che dovrà dimostrare di essere cambiata. Perché è difficile che Luttazzi lo sia”.
“Ora bisognerà vedere se si arriverà a un accordo sul contratto e sui costi” puntualizza Il Giornale, che ricorda: “Intanto, però, Freccero ha incassato il sì di uno dei personaggi più discussi degli ultimi anni, andato via dalla Rai all’epoca di Berlusconi quando l’allora premier criticò «l’uso criminoso» che lui, Biagi e Santoro facevano del mezzo televisivo. Freccero, che all’epoca aveva portato Luttazzi sul secondo canale, e che mai ha digerito il suo allontanamento, ora vuole «vendicare» il suo amico”.