Dal palco del congresso delle famiglie, Matteo Salvini, separato con due figli da due donne diverse, ammette di non essere proprio il "testimonial" ideale della "famiglia tradizionale", evoca e ringrazia Dio più di una volta e cita 1984 di George Orwell per descrivere, con il termine di "psicoreato", il "regime" mediatico scatenato contro l'evento.
"Io sono l'ultimo dei testimonial della famiglia tradizionale: sono separato, sono divorziato. Ho sbagliato ma chi sbaglia impara dagli errori e non mi permetto giudicare quello che fanno gli altri. I milioni di genitori separati devono anzi essere aiutati", afferma il segretario leghista. "Leggevo oggi '1984' e 'La fattoria degli animali' di Orwell che andrebbero resi obbligatori perché stiamo vivendo oggi il pensiero unico, lo psicoreato, il ministero della verità, la neolingua. Oggi parlare di mamme e papà sarebbe uno psicoreato", ha poi sostenuto.
"Non siamo qua per togliere diritti"
"Sono qua a sostenere col sorriso una giornata di festa, il diritto a essere madre, a essere papà e a essere nonni. La necessità dell'Italia di mettere al mondo dei figli". Aveva dichiarato Salvini al suo arrivo al Congresso delle famiglie. "Siamo qua non per togliere i diritti: non si tocca niente a nessuno. Non sono in discussione l'aborto, il divorzio: ognuno fa l'amore con chi vuole, va a cena con chi vuole". Salvini ha quindi risposto alle critiche del sottosegretario con delega alle Pari opportunità Vincenzo Spadafora "si occupi di rendere più veloci le adozioni, perché ci sono trentamila famiglie che aspettano".
Non sono in discussione, per Salvini, nemmeno le unioni civili: "Io guardo avanti non guardo indietro. Quel che c'è non si discute. Viva l'amore". Io sono contrario a quella "pratica barbara dell'utero in affitto dove la donna è usata come bancomat", ha poi chiarito il vicepremier, "l'ipotesi della teoria gender in cui non esiste alcuna distinzione è qualcosa che combattero' finché campo, perché il buon Dio ci ha fatto diversi",
Botta e risposta a distanza con Di Maio
Arriva poi una replica indiretta a Luigi Di Maio: "Dico a qualche distratto amico di governo, che dice che qui si guarda al passato, che invece qui si prepara il futuro, si guarda avanti e non indietro. E se parlare di mamme, papa' e bimbi e' da 'sfigati', io sono orgoglioso di essere 'sfigato'". Di Maio, a sua volta, ha risposto alle parole di Salvini sulle adozioni: "Salvini legga bene le deleghe. Quella sulle adozioni non è in capo al sottosegretario Spadafora, è in capo al presidente del Consiglio e al ministro della Famiglia".
"Fuori, c'è odio. Ha sbagliato piazza", ha risposto poi Salvini a chi gli chiedeva di commentare le parole di Luigi Di Maio che ha sostenuto che "a Verona si affronta il tema" della famiglia "con l'odio verso il prossimo". Il riferimento del ministro dell'Interno è alla contromanifestazione organizzata a Verona.
"Le femministe parlano di diritti delle donne e fanno finta di non vedere quale è il primo unico e reale pericolo per le donne", ha proseguito Salvini, "non è il congresso delle famiglie ma l'estremismo islamico per cui la donna vale meno che zero. Ritenetemi al vostro fianco, ciascuno mantenendo le sue priorità. Io non sono venuto qua per cercare voti, mi interessa costruire una comunità coi medesimi valori"